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Roma Capoccia

Ultima tragica invenzione. La Raggi lancia la “tricamerale” 

Gianluca De Rosa

Dopo cinque anni la sindaca riconosce che la rivoluzione M5s non serviva a niente e chiede aiuto (anche ai partiti)

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“Una tricamerale per Roma”. Un’alleanza ancora più larga di quella di governo, che includa persino Fratelli d’Italia, e porti la Capitale ad essere finalmente dotata dei poteri e delle risorse che – opinione comune a tutti i partiti – “merita”. Si è svolta ieri pomeriggio la seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina sui “Poteri per Roma Capitale”. Un pomeriggio di pacche sulle spalle e di unione d’intenti – si spera (la campagna elettorale incombe) – duratura.

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“Una tricamerale per Roma”. Un’alleanza ancora più larga di quella di governo, che includa persino Fratelli d’Italia, e porti la Capitale ad essere finalmente dotata dei poteri e delle risorse che – opinione comune a tutti i partiti – “merita”. Si è svolta ieri pomeriggio la seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina sui “Poteri per Roma Capitale”. Un pomeriggio di pacche sulle spalle e di unione d’intenti – si spera (la campagna elettorale incombe) – duratura.

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Il pomeriggio si è concluso con l’approvazione all’unanimità (35 voti favorevoli su 35) di un ordine del giorno comune. “L’assemblea capitolina – si legge – intende avviare un percorso di metodo condiviso, sentiti i parlamentari delle diverse forze politiche volto a sostenere la piena attuazione della riforma in materia di poteri, risorse e funzioni di Roma Capitale”. E ancora: “Con un impegno unanime delle forze politiche rappresentate in Assemblea Capitolina, vuole individuare uno strumento operativo di confronto istituzionale tra le Commissioni parlamentari competenti, la Regione Lazio, la Città Metropolitana e Roma Capitale”.  Insomma, la tricamerale già lanciata a gennaio dalla sindaca Virginia Raggi – che ieri ribadiva – “puo’ essere un valido strumento per accelerare i lavori”.

 

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Ad aprire i lavori è proprio lei con un discorso (notava con sapienza ieri l’agenzia Dire) che riecheggiava il celebre monologo di Al Pacino nel film “Ogni maledetta domenica”. “Oggi abbiamo una grande occasione per la nostra città: far sentire la nostra voce per chiedere maggiore attenzione per Roma, capitale di tutti gli italiani. Le divergenze politiche possono essere messe da parte. Se siamo uniti potremo vincere questa battaglia insieme e sarà una vittoria di tutti. Diversamente sarà una sconfitta di ciascuno di noi”. 

 

Dopo, un profluvio d’interventi degli “ospiti”, venuti direttamente da Montecitorio e palazzo Madama. Tutti da partiti diversi ma con un unico amore: Roma. Ma non solo. Anche, evidentemente, una parentesi biografica, una storia personale comune. Proprio tra le mura di palazzo Senatorio. Lo si capisce ogni volta che il presidente dell’Aula Giulio Cesare Marcello De Vito li presenta: “Ed ecco ora l’ex consigliere capitolino ed attualmente vicepresidente della Camera dei Deputati onorevole Fabio Rampelli”. Tra ex assessori, ex consiglieri per chi segue la cronaca romana da anni è giornata di grande Amarcord.

 

Ognuno, da anni, ha la sua ricetta. A Robertro Morassut, ex assessore e deputato dem, convice da sempre l’idea di una città Regione. “Unificazione con la città metropolitana e trasformazione in comune dei municipi” è invece l’opzione preferita dall’ex consigliere radicale e deputato di +Europa Riccardo Magi, che insieme a Stefano Fassina, deputato di Leu e consigliere comunale di Sinistra italiana, e l’ex vicesindaco Pd Walter Tocci ha depositato a Montecitorio. In Forza Italia – per cui sono presenti il coordinatore romano Maurizio Gasparri e Paolo Barelli (il partito di Berlusconi non ha più consiglieri in aula Giulio Cesare – sono più pragmatici e senza idee precostituite “L’importante è passare rapidamente dalle parole ai fatti,  in ogni caso, faremo la nostra parte”. A mediare dovrà provarci il deputato grillino Giuseppe Brescia, presidente della commissioni Affari costituzionali della Camera. Anche lui ieri in aula Giulio Cesare ha promesso “Nelle prossime settimane partirà l’esame di una proposta di legge costituzionale che modifichi l’articolo 114, comma 3 della Costituzione. Tutti i gruppi potranno presentare un proprio testo, verranno avviate le audizioni e insieme formuleremo un testo base per la discussione”. Tra tricamerali e grandi promesse però le elezioni si avvicinano rischiando di far svanire il grande clima di unità. Fabio Rampelli ha un’idea e la dice chiara in aula: “Tutti i candidati sindaco – dice – sottoscrivano un impegno scritto insieme a tutte le forze politiche che concorreranno per Roma per portare avanti anche in futuro questa battaglia”. 

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