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Roma Capoccia

Su Draghi a casa Raggi il marito non la pensa come la moglie

Attivista di vecchia data, Andrea Severini sfoga il tormento su Facebook

Marianna Rizzini

I post gattopardeschi critici e quelli apertamente scontenti, mentre il sindaco è per il "rompiamo gli schemi"

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Mario Draghi che sale al Colle e arriva in Parlamento per la fiducia, e i tormenti a Cinque stelle che non si placano, nonostante il voto favorevole su Rousseau e il ridimensionamento della fronda contraria al nuovo governo. E però il sindaco Virginia Raggi – che, in un’intervista a questo giornaleaveva aperto al premier incaricato al grido di “rompiamo gli schemi, è il momento di dialogare” – a casa ha di fronte il dissenso ogni giorno, ché suo marito Andrea Severini non è contento della soluzione trovata dopo il fallimento dell’ipotesi “governo Conte ter”.

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Mario Draghi che sale al Colle e arriva in Parlamento per la fiducia, e i tormenti a Cinque stelle che non si placano, nonostante il voto favorevole su Rousseau e il ridimensionamento della fronda contraria al nuovo governo. E però il sindaco Virginia Raggi – che, in un’intervista a questo giornaleaveva aperto al premier incaricato al grido di “rompiamo gli schemi, è il momento di dialogare” – a casa ha di fronte il dissenso ogni giorno, ché suo marito Andrea Severini non è contento della soluzione trovata dopo il fallimento dell’ipotesi “governo Conte ter”.

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Ed ecco infatti che il coniuge di Virginia Raggi, noto anche per i post malinconici del periodo di crisi tra i due (poi risolto) e per i post scherzosamente tristi quando il sindaco rincasava tardi (della serie: “Anche oggi torni domani?”), in questi giorni si è messo a manifestare su Facebook il proprio patema d'animo rispetto al corso delle cose. E certo può farlo, ché non soltanto è stato candidato (non eletto) al Comune di Roma, ma vanta una lunghissima anzianità grillina, tanto che i due, marito e sindaca, da vent’anni insieme, da congiunti si sono recati alla prima riunione a Cinque stelle, quando ancora lo tsunami tour di Beppe era fantascienza e a Roma si facevano soltanto prove di campagna elettorale dal basso. Ma ecco due giorni fa Severini, su Facebook, intento scrivere un gattopardesco e lapidario commento: “Il Governo Draghi...Cambiare tutto per non cambiare niente”. E andando a ritroso, a un post dell’11 febbraio, lo scontento fa già capolino: “Non sono contento...ma andiamo avanti! M5S dice si a Draghi…”. Ancora prima, l’8 febbraio, un amarissimo Severini posta la foto di Berlusconi e Draghi che si salutano con il gomito e scrive: “Gli assembramenti non si possono fare in questo periodo, specialmente se nello stesso posto ci sono Draghi, Renzi, Salvini, Zingaretti e Berlusconi. Come si fa a dimenticare?”. Per non dire dei giorni di consultazioni. Il 6 febbraio, infatti, Severini ammette obtorto collo la necessità di incontrare il premier incaricato: “Andarci a parlare è un dovere, dirgli come vorremmo che fosse il paese dei nostri sogni anche. Ma poi dovrai lavorare con chi? Con Berlusconi? Con Salvini? Con Renzi?”. Lo consolano alcuni attivisti contrari come lui a quella che considerano “illusione” e “battaglia già persa”.

 

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Proiettandosi su Roma, poi, dove la consorte ricandidata vorrebbe farsi legittimare da un voto su Rousseau, Severini non gradisce le presunte manovre pd per far appoggiare Roberto Gualtieri dal Movimento, con l'intercessione di Giuseppe Conte. E insomma sono giorni che in casa Raggi c’è tormento. Tranne ieri mattina, quando, forse lanciando un messaggio cifrato a Draghi che si accingeva a parlare in Senato, e alla moglie cui non dispiace Draghi, Severini postava una foto di bicicletta, così sottotitolata: “Ricordati sempre che il ministero della transizione ecologica ed energetica sei tu!”- D’altronde a Severini sembrava non piacere neanche la soluzione dell'estate 2019, quando chiamava Matteo Salvini “il Piroetta” e Zingaretti “mister Italia”.

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