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Il quasi-candidato

Nel nome della destra. Chi è Andrea Abodi

Un manager sportivo che a Roma mette d'accordo Salvini e Meloni

Marianna Rizzini

Sfumata al momento la candidatura di Guido Bertolaso, i leader del centrodestra romano attendono la risposta del manager sportivo, laureato in Economia alla Luiss, "uomo del fare" come voleva Salvini e marito di un'alta dirigente dell'Atac

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Non c’è solo il “rompiamo gli schemi, il M5s apra a Draghi”, pronunciato dal sindaco Virginia Raggi già in corsa per il bis e detonatore di non pochi veti interni. L’effetto domino dell’arrivo sulla scena di Mario Draghi si riflette anche sul centrodestra romano. E’ tramontata infatti al momento l’ipotesi di un Guido Bertolaso candidato, e non soltanto perché l’ex capo della Protezione civile potrebbe andare a occupare un ruolo tecnico nel nuovo governo. C’è, sottotraccia, il problema dell’equilibrio dei rapporti Lega-Fratelli d’Italia, divisi dalle intenzioni pro o contro l’esecutivo del presidente, ma a Roma alleati lungo linee che ricalcano le reciproche sfere di influenza locali (Comune e Regione).  

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Non c’è solo il “rompiamo gli schemi, il M5s apra a Draghi”, pronunciato dal sindaco Virginia Raggi già in corsa per il bis e detonatore di non pochi veti interni. L’effetto domino dell’arrivo sulla scena di Mario Draghi si riflette anche sul centrodestra romano. E’ tramontata infatti al momento l’ipotesi di un Guido Bertolaso candidato, e non soltanto perché l’ex capo della Protezione civile potrebbe andare a occupare un ruolo tecnico nel nuovo governo. C’è, sottotraccia, il problema dell’equilibrio dei rapporti Lega-Fratelli d’Italia, divisi dalle intenzioni pro o contro l’esecutivo del presidente, ma a Roma alleati lungo linee che ricalcano le reciproche sfere di influenza locali (Comune e Regione).  

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E insomma uno dei primi effetti del capovolgimento di lessico e di mondi nazionale è, a Roma, l’avanzamento della candidatura a destra del manager Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il Credito sportivo e consigliere dell’Associazione Bancaria Italiana nonché ex presidente della Lega calcio di serie B e consigliere di amministrazione di Coni servizi (e marito di un’alta dirigente Atac). Un profilo tecnico, quello di Abodi, come Salvini aveva auspicato nei mesi dei vertici in cui, con Forza Italia e FdI, si cercava l’accordo in vista del voto nelle maggiori città. Abodi al momento non smentisce.

 

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Dietro c’è anche altro: l’accordo ufficioso che prevede che la corsa per la Regione Lazio venga guidata da un candidato leghista (il deputato Claudio Durigon). Nell’attesa che il governo Draghi prenda l’avvio, con conseguente definizione degli assetti nazionali nel centrodestra, Abodi, studi di economia alla Luiss, fa sapere di essersi “preso dei giorni” per pensare alla prospettiva della corsa per Roma.

   

Intervistato durante il lockdown, nella primavera 2020, sul portale della Federazione nazionale di ginnastica, raccontava la “normalità condizionata da uno stato d’ansia per la situazione generale” e si diceva “consapevole di aver avuto la fortuna di non essere stato personalmente toccato in uno dei tre fattori fondamentali della vita: la salute, la famiglia e il lavoro”. Proprio nel lavoro, aggiungeva, “rispetto a chi non poteva portare avanti la propria attività, ho sentito l’esigenza di impegnarmi di più e di aiutare chi ne ha bisogno”. Frasi da “uomo del fare” che non possono non piacere a Salvini, tantopiù che Salvini aveva messo per tempo il veto su un eventuale candidato di partito. 
 

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