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Roma Capoccia

La regione Lazio punta a vaccinare entro l’estate 4 milioni di persone. Ecco il piano

Gianluca De Rosa

In un documento metodi, target e tempistiche. "Siamo in attesa dell’approvazione altri vaccini, per potenziare la nostra potenza di fuoco della macchina"

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Nessun fuggi fuggi. “Il 90 per cento dei medici, degli operatori sanitari degli ospedali e del personale delle Rsa ha aderito alla prima fase del piano regionale e farà il vaccino anti-Covid”. Invitato ad una conferenza stampa dal presidente del consiglio regionale Mauro Buschini per illustrare il piano vaccini della Regione Lazio, Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, come al solito parla veloce, quasi con smania, con la frenetica volontà di riuscire ad anticipare le tappe, di arrivare sempre un passetto avanti alle nuove sfide della pandemia. D’Altronde D’Amato – affiancato per l’occasione dal direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito – lo ricorda fiero, “In Lazio siamo stati bravi”. Ha funzionato, sostiene “la catena corta nella governance della pandemia: la capacità di prendere decisioni rapide”, garantendo “il massimo livello di precauzione”, prediligendo “la gestione ospedaliera dei casi con l’effetto dei livelli più bassi di letalità rispetto alla media nazionale” e con lo screening “il più alto rispetto alla popolazione con oltre due milioni di persone testate”.

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Nessun fuggi fuggi. “Il 90 per cento dei medici, degli operatori sanitari degli ospedali e del personale delle Rsa ha aderito alla prima fase del piano regionale e farà il vaccino anti-Covid”. Invitato ad una conferenza stampa dal presidente del consiglio regionale Mauro Buschini per illustrare il piano vaccini della Regione Lazio, Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, come al solito parla veloce, quasi con smania, con la frenetica volontà di riuscire ad anticipare le tappe, di arrivare sempre un passetto avanti alle nuove sfide della pandemia. D’Altronde D’Amato – affiancato per l’occasione dal direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito – lo ricorda fiero, “In Lazio siamo stati bravi”. Ha funzionato, sostiene “la catena corta nella governance della pandemia: la capacità di prendere decisioni rapide”, garantendo “il massimo livello di precauzione”, prediligendo “la gestione ospedaliera dei casi con l’effetto dei livelli più bassi di letalità rispetto alla media nazionale” e con lo screening “il più alto rispetto alla popolazione con oltre due milioni di persone testate”.

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Adesso la prossima sfida riguarda i vaccini e D’Amato, che non ama stare con le mani in tasca, sul punto, le mette subito avanti: “Il Lazio – dice – punta arrivare a 4 milioni vaccinati (su 5,7 milioni di residenti) a fine estate, ma – puntualizza con frustrazione – purtroppo dipende da fattori che non sono in nostro possesso: a partire dalla disponibilità dei vaccini”.

  

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Le carte non sono tutte in mano alla Regione che intanto ha pubblicato sul Bollettino unico regionale un documento – “bellissimo” lo ha definito Ippolito – di 33 pagine per pianificare metodi, target e tempistiche delle vaccinazioni nel Lazio. Per attuarlo però serve che i vaccini arrivino. Ieri sono giunte le ultime scatole con all’interno le prime 7.995 fiale. Da ognuna possono essere prese sei dosi, il totale fa 47.970. I prossimi arrivi saranno il 4, l’11 e il 18 e il 25 gennaio: in ognuno di questi giorni arriveranno tra le 8 e le 9 mila fiale. In totale saranno 42.900 per un totale di 257.400 dosi. Dato che il vaccino della Pfizer deve essere inoculato due volte a distanza di 21 giorni: “L’obiettivo di questa prima fase – ha detto l’assessore – sarà di vaccinare 128.700 persone, che sono i medici e gli infermieri degli ospedali pubblici o accreditati e gli operatori e i residenti delle Rsa”. Le fiale sono state stoccate nei 20 hub regionali (i principali nosocomi e altri luoghi strategici) dove grazie a super frigoriferi possono essere conservate a meno 80 gradi. Una parte sarà utilizzata direttamente all’interno di questi ospedali per vaccinare i medici e gli infermieri che ci lavorano, un’altra parte sarà spostata di giorno in giorno in base alle dosi da somministrare nelle strutture sanitarie più piccole e nelle Rsa. Vista la necessità del richiamo a 21 giorni di distanza il piano regionale prevede di somministrare la prima dose a tutti e 128.700 operatori in 21 giorni per poi ripartire con i richiami dei primi dal 22esimo giorno in poi. Tutto concluso in 42 giorni. Dovranno invece attendere medici di base e pediatri, come confermato ieri da D’Amato: “Purtroppo finché c’è solo il vaccino Pfizer abbiamo dosi solo per chi è in prima linea negli ospedali e nelle Rsa”.

 

Le procedure comunque non hanno ancora preso la speditezza prevista dal piano regionale. Il dato di ieri è di 1.076 dosi. Considerando che le prime 955 sono state somministrate nel Vaccine day si tratta di sole 120 dosi in più, mentre il piano pubblicato sul Bur parla di 3.678 dosi da inoculare ogni giorno nei primi tre giorni per poi crescere progressivamente fino a oltre 7 mila dosi quotidiane. “Il numero delle vaccinazioni effettuate sarà pubblicato giornalmente”, ha comunque assicurato D’Amato.

 

Quello che accadrà dopo gennaio però è difficile prevederlo, come per tutta Italia, anche in Lazio, molto dipende dai tempi. In particolare da quelli per l’approvazione del vaccino di Astrazeneca (quello testato dalla Irbm di Pomezia e Jenner institute di Oxford). Ieri l’agenzia regolatoria inglese ha dato il suo via libera, ma l’Ema ha già detto che ci vorrà almeno un mese. “Puntiamo a partire già a febbraio con la vaccinazione degli over 80 che sono circa 199 mila, seguendo un criterio anagrafico e di presenza di coomorbità – ha detto l’assessore – ma siamo in attesa dell’approvazione altri vaccini, per potenziare la nostra potenza di fuoco della macchina. Quello di Astrazeneca, ricordiamo, si conserva tra 2 e 8 gradi come l’antinfluenzale, quindi darebbe la possibilità di vaccinare più rapidamente sfruttando anche la rete dei 4 mila medici di base e delle farmacie che già ci hanno aiutato con i test”.

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