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La corsa a Roma

Nobili (Iv): "Abbiamo Calenda in campo per il Campidoglio? Bisognerebbe dirgli grazie"

Allearsi o no con i Cinque Stelle, dovesse essere condannata Virginia Raggi?

Marianna Rizzini

"Però Calenda dovrebbe essere capace di mettersi a fianco una squadra ampia", dice Nobili, pensando "a Rutelli e Veltroni", e guardando "oltre all'assuefazione al declino, e al vero evento della ripartenza post-Covid per la città: il Giubileo 2025"

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C’è, sulla scena romana, un centrosinistra con un Pd ancora titubante sulla direzione da prendere nella corsa alla successione di Virginia Raggi (che vuole succedersi da sola), e un centrodestra pronto a lanciarsi nella campagna elettorale. Poi c’è un candidato sindaco di centrosinistra, Carlo Calenda, che con il Pd si trova spesso in disaccordo, e non su questioni di poco conto. Per esempio sulle future alleanze: anche se Raggi venisse condannata in Appello nel processo Marra, infatti, Calenda direbbe “no” all’ipotesi di aprire un tavolo con il M5s.

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C’è, sulla scena romana, un centrosinistra con un Pd ancora titubante sulla direzione da prendere nella corsa alla successione di Virginia Raggi (che vuole succedersi da sola), e un centrodestra pronto a lanciarsi nella campagna elettorale. Poi c’è un candidato sindaco di centrosinistra, Carlo Calenda, che con il Pd si trova spesso in disaccordo, e non su questioni di poco conto. Per esempio sulle future alleanze: anche se Raggi venisse condannata in Appello nel processo Marra, infatti, Calenda direbbe “no” all’ipotesi di aprire un tavolo con il M5s.

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Che cosa ne pensano i renziani? Luciano Nobili, deputato e membro della segreteria di Italia Viva con lunga esperienza su Roma, dice che “Iv è nel centrosinistra e ha l’ambizione di essere la seconda forza di centrosinistra in città”. E che però Iv non vede perché non appoggiare Calenda: “Abbiamo in campo, in un momento così, uno che ha avuto il coraggio di dire ‘ci sono’? Una figura autorevole che incarna la voglia di cambiamento? Beh, voglio citare il non renziano Michele Serra: uno gli dovrebbe dire grazie. Dopodiché Calenda dovrebbe essere capace di mettersi a fianco una squadra ampia. Gli esempi del passato ci sono: Francesco Rutelli, Walter Veltroni. Sindaci che hanno guidato Roma con coalizioni larghissime”. Intanto però, dice Nobili, il centrosinistra, e in primis il Pd, “deve fare luce sul perimetro, altrimenti la sensazione che si trasmette è quella di un voler prendere tempo, cosa che si traduce in un perdere tempo. Abbiamo cinque mesi, e in queste riunioni, prima di parlare di questo e quel tema, dovremmo decidere chi siamo, con quale coalizione ci muoviamo, con quale progetto e con quale candidato, scelto con questo o quel criterio. Da tempo diciamo al Pd: ci siamo, ma ci vuole chiarezza. E il punto principale è proprio il rapporto con i Cinque stelle: per noi Roma – Raggi o non Raggi – è incompatibile con i Cinque stelle, visto il fallimento di un sindaco che ha avuto copertura costante da parte dei vertici del Movimento”.

 

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La cosa che pare a Nobili “più ripugnante” è quella “di aspettare l’esito del processo Marra e pensare che, senza Raggi, si possa costruire qualcosa con il M5s. Un ragionamento anche mortificante: basta con questo tafazzismo. Cosa si vuole attendere? Che dal M5s arrivi una scialuppa? Che qualche big che non può aspirare a più alti incarichi decida di scendere in gara a Roma? Non corriamo il rischio che prevalgano interessi personali e piccole ambizioni. Roma non è per chi si accontenta”. Anzi: “Roma ha bisogno di qualcuno che la tiri fuori dall’assuefazione al declino. Guardiamo oltre la querelle Calenda sì–Calenda no. Abbiamo davanti un grande appuntamento: il Giubileo 2025, quello che potrebbe essere, per la città, il vero evento della ripartenza post-Covid. Come vogliamo arrivarci?”. 

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