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Renziano a Roma

Marianna Rizzini

Sbarca ufficialmente sabato in città Italia Viva. Ma senza appeasement verso il M5s

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Roma. Il renziano a Roma non è ancora ufficialmente sbarcato, nel senso che il D-Day, inteso come effettivo giorno di lancio locale di Italia Viva, è fissato per il 12 ottobre: sabato infatti i comitati “Azione civile” presenteranno in città, al Cinema Adriano, la creatura dell’ex premier, alla presenza dell’ex sottosegretario Maria Elena Boschi, dell’ex candidato sindaco di Roma Roberto Giachetti, dei parlamentari Luciano Nobili ed Ettore Rosato e di molti eletti della mozione “Sempre avanti” all’ultimo congresso pd. Non tutti in città, dopo la scissione, hanno già preso posizione in proposito (il segretario locale del Pd Andrea Casu ha detto giorni fa di voler attendere, per pronunciarsi, la prossima direzione Pd, e anche altri eletti e dirigenti romani stanno riflettendo sul da farsi). Sullo sfondo si staglia la Leopolda, evento che, per i renziani romani usciti allo scoperto, “farà da calamita”, dicono, per altre adesioni nella società civile. “C’è molto spazio tra la Ditta e Salvini”, è il mantra. Intanto ci sono dei nomi: Athos De Luca, capogruppo del Pd al municipio di Ostia, Marco Cappa, segretario del Pd del centro storico, Arianna Furi e Ileana Piazzoni (insieme e altri venti membri della direzione nazionale), Giovanna Ceccarelli della segreteria regionale, Marcello de Sanctis tesoriere romano, Carlo Famiglietti della segreteria romana, Gianluca Santilli, Massimo Piccardi e Giulia Callini della direzione romana.

 

E se, sul piano nazionale, Italia Viva, al governo con Pd e M5s, ambisce ad attrarre anche una parte dei centristi e degli ex berlusconiani, a Roma Italia Viva, dice Nobili, “non ha intenzione di ripetere lo schema del governo nazionale, e non ci stancheremo di mettere in guardia il Pd dal pericolo di replicarlo qui: a Roma noi siamo e saremo fieri avversari di Virginia Raggi, e ci impegneremo per ridare alla città investimenti e ambizione, l’ambizione che Raggi ha tolto alla città, come chiedono i settori sani dell’imprenditoria, del commercio, delle associazioni”. A Roma, poi, si deve tener conto del giocatore altrove messo momentaneamente in minoranza: è già attiva, infatti, da tempo, sottotraccia e a livello emerso, una sorta di “Opa” di Matteo Salvini sulla città, considerata primo obiettivo di ripartenza a destra nel post-Raggi. I renziani, in direzione della competizione futura per il Campidoglio, non vogliono partire dal nome del candidato sindaco: “La politica a Roma”, dice Nobili, “ora deve fare un passo indietro, bisogna prima mettere in rete le istanze delle suddette forze sane della città e formulare una proposta civica. Salvini prenota Roma? Se la può scordare, al massimo può prenoitare un tavolo al Papeeete”.

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