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Molto sociali

Maurizio Crippa

Gli stati generali del Welfare tra milioni di investimenti pubblici, privato che cresce e qualche follia

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L’inutilità sociale dei centri sociali spiegata così. Ieri un gruppetto del centro sociale il Cantiere ha fatto irruzione nel teatro in cui iniziava il Forum delle politiche sociali (fino al 2 marzo) per ingiungere all’assessore Pierfrancesco Majorino (padrone di casa) l’adozione di iniziative sul tipo di quelle auspicate dalla marcia di Barcellona di sabato scorso, “Vogliamo accogliere”, per chiedere più apertura agli immigrati. Peccato che Majorino, che ama sfidare la corrente in una città (e in un paese) dove l’onda anti immigrati continua a montare, l’idea di una marcia milanese in stile Barcellona l’avesse già avanzata giorni fa. Così ieri, con le carte in regola per essere di sinistra – non è un mistero che sarà lui il pivot orlandiano congressuale del Pd milanese e il riferimento d’area in giunta – Majorino ha potuto snocciolare i suoi numeri: “In sei anni Milano ha fatto più di ogni altra città italiana in tema di sostegno al reddito investendo 154 milioni di euro”, nonché indicare nuovi interventi di spesa per 95 milioni di euro entro il 2019. La scommessa sul welfare è del resto cruciale nei programmi di Beppe Sala, e la riuscita degli interventi per le periferie sarà la cartina di tornasole per una giunta giocoforza costretta a fare da “modello” a tutta la sinistra, in un anno di complicate elezioni. Così il Forum diviene un appuntamento importante ed ecumenico. Ci saranno 250 relatori, ci saranno non soltanto il Comune e la politica, ma le esperienze del terzo e quarto settore, del privato sociale, del volontariato. Ieri si è cominciato con i big, oltre al sindaco c’erano Emma Bonino, Aldo Bonomi, Gherardo Colombo e don Virginio Colmegna. Colombo è salito sul palco con il cane, chissà se c’era un messaggio. Majorino ha in cantiere alcune idee cui tiene molto, tra cui la creazione di una casa rifugio per ragazzi omosessuali rifiutati dalle famiglie e un nuovo centro d’accoglienza da 300 posti per gli homeless. E poi interventi per le famiglie scomposte, omogenitoriali, monogenitoriali. Ma anche incentivi per le famiglie “creative”, quelle che aiutano le altre. Intanto ieri uno studio della Camera di commercio ha confermato che in Lombardia e in città cresce la dimensione del welfare privato, settore che va dall’istruzione all’assistenza sanitaria e sociale: 11 mila imprese con un più 4 per cento in un anno e di più 14,4 in cinque. Un totale di 180 mila impegnati nel settore, 13 mila in più in un anno e 40 mila in più nel quinquennio. 

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