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preghiera

Festival della canzone? Festival dell'estinzione

Camillo Langone

Nel pieno di una gravissima e probabilmente definitiva crisi demografica, record negativo assoluto di bambini nati nel 2022, a Sanremo va in onda l'inno al fluido, uomini con le gonne, donne coi pantaloni, mantidi e mistress

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Ho visto le menti migliori della mia generazione, e pure di quelle successive e perfino di quelle precedenti, affannarsi intorno a Sanremo ma nessuno, mi sembra, ha detto che il festival non è lo specchio bensì il bisturi della nazione, la sala operatoria dove al nostro popolo vengono recisi i caratteri sessuali, gli organi della residua fecondità. Questo nel pieno di una gravissima e probabilmente definitiva crisi demografica, meno di 400.000 bambini nati nel 2022, record negativo assoluto (quando la Riviera era dei Fiori anziché dei Crisantemi, quando vincevano Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, Tony Renis, i bambini erano più del doppio, anche più di un milione). Festival della canzone? Festival dell’estinzione: uomini con le gonne, donne coi pantaloni, mantidi e mistress, effeminati e rammolliti, figli che non saranno padri, nipoti indegni, inni al fluido che è l’anti-Genesi (“Maschio e femmina li creò”) e il giammai generare, amori sterili, nervi mal protesi, più insulti al contribuente bianco chiamato a togliersi di mezzo il prima possibile. Al suono del requiem di Amadeus: non festival, funeral di Sanremo.

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