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preghiera

L'ignoranza dilaga sul peculiare materialismo cristiano

Camillo Langone

Le università sfornano saccenti, non sapienti, e quando si parla di cristianesimo i più impreparati sono i laureati. Ecco due esempi

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Sant’Agostino, come hai scritto nella “Città di Dio” la vera cultura è nella nostra religione, e quaggiù intorno alla nostra religione regna l’incultura totale, l’ignoranza assoluta. Le università sfornano saccenti, non sapienti. Quando si parla di cristianesimo i più impreparati sono i laureati. Due esempi freschi freschi. Una laureata in filosofia (lei è una donna e io sono un gentiluomo, non faccio il nome) che mi chiede se essendo cattolico posso mangiare aragoste. Ignara dell’abolizione voluta da Gesù in persona dei tabù alimentari ebraici (Vangelo di Marco 7,14-19), oltre che della mia passione per i crostacei (preferibilmente crudi). Un laureato in giurisprudenza (è un uomo e faccio il nome: Carlo Calenda) che ironizza sul mio scrivere al contempo di messe e gastronomia. Ignaro del peculiare materialismo cristiano, dimentico della non casuale istituzione dell’eucaristia durante una cena, all’oscuro del legame “tipicamente cattolico” (Joseph Ratzinger, “Introduzione allo spirito della liturgia”) tra chiesa e osteria. Sant’Agostino, prega per me che vivo nella Città dell’Oblio.

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