La regina Elisabetta II a cavallo (Olycom)

Preghiera

Una preghiera per Elisabetta II

Camillo Langone

In settant'anni di regno ha legato epoche e generazioni e se un cittadino di una Repubblica si sente un po' suddito d'Inghilterra si deve solamente a lei

Tutto ciò che finisce è troppo breve, ha detto Sant’Agostino, e tu sei morta troppo presto, Elisabetta. Settant’anni di regno non sono bastati, non mi sono bastati, perché la durata è bellezza che aumenta, è una meraviglia continua, uno spettacolo enorme, un conforto dolcissimo, si vorrebbe non finisse mai. La durata è la qualità umana che più si avvicina all’eterno, esclusiva divina. La durata ha fatto di te un monumento, la tua morte è come il crollo di una torre. Hai legato le epoche e le generazioni e anche un po’ le nazioni: le repubbliche superano i confini invadendo, le monarchie affascinando, e se un italiano molto italiano come me si sente un poco suddito inglese lo deve a te, Elisabetta, alla tua favola lunghissima e universale. Alla corona hai sacrificato tutto, avevi le mani tumefatte ed eri ancora regina. Piangendo mi inchino per l’ultima volta, per l’ultima volta così profondamente: so bene che non vedrò un’altra durata simile (e comunque, per me, è stato un lampo).
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).