Dal profilo Facebook di Nicola Verlato 

preghiera

La mostra di Nicola Verlato dovrebbe restare aperta per sempre

Camillo Langone

E se non per sempre, almeno fino a quando non si realizzi l’idea che la anima: un monumento a Pasolini da costruirsi all’Idroscalo di Ostia dove il poeta trovò la morte

Domani 12 giugno chiude una grande mostra ed è un peccato ed è un errore perché dovrebbe rimanere aperta per sempre. Parlo della mostra di Nicola Verlato alle Terme di Diocleziano, dedicata a Pasolini e dunque intitolata, fra geografia e sacrificio, “Hostia”. Verlato è un eccellente pittore e molto più di questo ed ecco perché i critici d’arte non riescono a prendergli le misure. Ci vorrebbe un pensatore che riunisse in sé un filosofo, un teologo, un antropologo, uno storico dell’arte e un urbanista, qualcuno all’altezza della sua visione e della vastità della sua cultura. Nemmeno io sono quell’uomo lì e tuttavia so riconoscere la grandezza e so ammirare. “Hostia” dovrebbe rimanere aperta per sempre o almeno fino a quando non si realizzi l’idea che la anima: un monumento a Pasolini da costruirsi all’Idroscalo di Ostia dove il poeta trovò la morte. Verlato crede nei monumenti in quanto producono “attaccamento affettivo e identitario, compito che le opere d’arte pubblica hanno svolto per millenni nella gran parte delle civiltà”. Col suo tempio pasoliniano, fusione di pittura, scultura e architettura, Verlato vuole materializzare, fissare, eternare il legame fra Pasolini e Ostia, anzi, fra Pasolini e l’Italia. Non è il sogno di una cosa: è la casa di un sogno.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).