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preghiera

Viva l'apatia (con moderazione)

Camillo Langone

Evita di scivolare nel turpiloquio social. E la insegnano Orazio e il Qoelet, più il Vangelo di Luca: “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Perciò chi vuole essere lasciato in pace, lasci in pace gli altri

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Mi definiscono apatico, per me è un complimento, per loro no. Adesso la mia colpa principale, presso gli amici emozionati, è il mio non essere un acceso no vax. Sono soltanto un no pass, troppo poco. Anche perché sono un no pass non abbastanza appassionato: antileviatanico più di loro (sono perfettamente convinto che stiamo vivendo le pagine di Hobbes) e però alla mia solita temperatura, tiepidina. Di cosa si stupiscono? Ho sempre citato in lungo e in largo, consigliandoli a tutti, Qoelet e Orazio, autori che insegnano a non scaldarsi troppo. Più il Vangelo di Luca: “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Io voglio che gli uomini mi lascino in pace, e lascio in pace loro.

L’apatia poi mi evita di scivolare nel turpiloquio social, un buco dove cascano in tanti, dov’è caduto, ad esempio, il povero Tomaso Montanari: da quando su Twitter ha scritto, in preda a una vampata di calore, la parolaccia marrone, i suoi libri di storia dell’arte che avevo sempre letto con interesse mi sembrano schizzati di quella materia lì, e non riesco più a prenderli in mano. Viva l’apatia (con moderazione).

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