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Catechismo o morte

Camillo Langone
Catechismo o morte. Mi racconta una maestra della provincia di Cuneo che molti alunni di origine marocchina (nati in Italia da genitori nati in Marocco), bambini di sette, otto, nove anni, il sabato e la domenica vanno a scuola di arabo e di Corano.
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Catechismo o morte. Mi racconta una maestra della provincia di Cuneo che molti alunni di origine marocchina (nati in Italia da genitori nati in Marocco), bambini di sette, otto, nove anni, il sabato e la domenica vanno a scuola di arabo e di Corano. Sono bambini le cui madri fanno le badanti e i cui padri fanno i braccianti quando va bene, i disoccupati quando va male, sono bambini che spesso ricevono sussidi pubblici, sono bambini che sempre hanno nomi arabi e anche per questo nonostante siano nati in Italia si sentiranno arabi fino ai novant’anni, ammesso che non muoiano giovani facendosi saltare in aria in mezzo a coloro che pagando le tasse li hanno fatti studiare e spesso mangiare. Se un decimo di loro crederà alla sura della Conversione nel tempo in cui una bottiglia di Barolo raggiunge l’invecchiamento ottimale la provincia di Cuneo diventerà esplosiva come una banlieue parigina. Alcuni piccoli mostri già parlano, a sette, otto, nove anni, di umma, di stato musulmano universale, concetti acquisiti nei giorni in cui i bambini nati in Italia da genitori nati in Italia vengono portati dalle mamme all’outlet di Serravalle, laddove ogni fine settimana si celebrano i saldi dell’Occidente. Catechismo o morte.
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