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Vittorio Sgarbi sarebbe un perfetto cardinale

Camillo Langone
Preghiera per Vittorio Sgarbi cardinale. Sarebbe un cardinale certamente cattolico il più noto difensore del presepe, del crocifisso, della religione visibile, il massimo conoscitore dell’arte cattolica del passato e il più vigoroso promotore dell’arte cattolica del presente.
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Preghiera per Vittorio Sgarbi cardinale. Sarebbe un cardinale certamente cattolico il più noto difensore del presepe, del crocifisso, della religione visibile, il massimo conoscitore dell’arte cattolica del passato e il più vigoroso promotore dell’arte cattolica del presente. Pochissima arte del presente è cattolica, fa eccezione la cattedrale di Noto la cui felice, quasi miracolosa ricostruzione è stata animata proprio da Sgarbi che ha coinvolto “non artisti alla moda, pronti a sopraffare qualunque tema per esibire il loro gusto, ma artisti disponibili al sacro e alla figura umana”. Il cardinale Sgarbi non sarebbe pertanto un cardinal Ravasi, colpevole dei padiglioni vaticani alla Biennale e all’Expo dove il cristianesimo risultava perfettamente mimetizzato, in linea con l’iconoclastia dei progetti ecclesiastici più recenti come la nuova chiesa apostatica di Massa, un multisala senza uno straccio di croce. Cosa osta, dunque? La condizione di laico? Quando la Chiesa era meno clericale e più vitale, fino alla fine dell’Ottocento, esistevano cardinali non vescovi né preti né diaconi, e nel 1968 Paolo VI pensò di nominare cardinale il laico Maritain. Poi Sgarbi è anche No Triv.
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