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Il veganesimo non è una moda, è una nuova inquisizione

Camillo Langone
Fratel Vittorino, Vittorino Andreoli, ti chiamo così perché Vittorino è un tipico nome da frate, perché hai questa bella ossessione di portare pace e bene, perché siamo fratelli nella consapevolezza che ogni scelta alimentare è una scelta religiosa.
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Fratel Vittorino, Vittorino Andreoli, ti chiamo così perché Vittorino è un tipico nome da frate, perché hai questa bella ossessione di portare pace e bene, perché siamo fratelli nella consapevolezza che ogni scelta alimentare è una scelta religiosa. Io mi dispero quando persone magari per altri versi attente continuano a chiamare moda il veganesimo, e quindi mi dispero spessissimo. Tu invece nell’ultimo libro, “La nuova disciplina del benessere” (Marsilio), oltre a inventare un neologismo scrivi che “anche se inconsapevolmente, vengono introiettati i principi orientali del rispetto per tutti gli esseri viventi. Pertanto cibarsi di carne equivale a commettere peccato”. Mi conforta sapere che almeno un’altra persona in tutta Italia sa che il tofu non è un cibo ma l’ostia dei nuovi inquisitori, dei cacciatori di reprobi.
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