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Il caso

Caso Bari, Piantedosi: "Si vota a giugno, nessuno slittamento per gli ispettori"

Simone Canettieri

Fonti del ministero dell'Interno al Foglio: "Il lavoro portato avanti dalla commissione di accesso non interferisce in alcun modo con lo svolgimento delle procedure elettorali”

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Le elezioni a Bari non subiranno slittamenti. Lo confermano al Foglio fonti del Viminale. Dalle parti del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sono categorici: “E' del tutto priva di fondamento e insussistente l’ipotesi di uno slittamento a novembre delle elezioni amministrative per il Comune di Bari già previste per la tornata del giugno prossimo". Dunque la data per eleggere il successore di Antonio Decaro (Pd) resta fissata per l'otto e il nove giugno.

Le stesse fonti spiegano infatti che “il lavoro portato avanti dalla commissione di accesso non interferisce in alcun modo con lo svolgimento delle procedure elettorali”.

Dal ministero dell’Interno fanno presente che "gli accertamenti della commissione, avviati per verificare gli eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel comune, hanno una durata di tre mesi, con una possibile proroga per altri tre".

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E' possibile dunque che il responso della commissione voluta dal Viminale, dopo l'inchiesta che ha scosso anche l'amministrazione del capoluogo pugliese, arrivi dopo le elezioni comunali, quando si sarà insediato un nuovo sindaco.

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Il Viminale, una volta terminato il lavoro dei commissari, dovrà proporre al Consiglio dei ministri una decisione. In caso di intervento si va dallo scioglimento del Comune fino al commissariamento di un segmento dell'amministrazione (come accade, nel caso di Roma con l'inchiesta Mafia Capitale nel 2015 con il X municipio, quello di Ostia).

 

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