PUBBLICITÁ

Il caso

Le ultime mirabolanti e inutili trattative dentro Fdi per evitare la nascita di una corrente a Roma

Simone Canettieri

Enti, candidature per il Campidoglio, posti nei vertici del partito: l'ala di Rampelli prova ad andare all'incasso. 

PUBBLICITÁ

Il posto di coordinatore nazionale, lasciato libero da Guido Crosetto, ancora vacante. Oppure quello di responsabile del partito nel Lazio, solidamente nelle mani di Paolo Trancassini. E in subordine: la presidenza dell’ente Eur o in alternativa la promessa di una candidatura a sindaco di Roma. Dietro le quinte del congresso romano di Fratelli d’Italia, in programma sabato e domenica al Palazzo dei congressi dell’Eur, si sono mosse trattative e richieste, più o meno esorbitanti, da parte della minoranza che fa capo a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e leader dell’ala dei Gabbiani, la fucina di Colle Oppio da cui spiccò il volo Giorgia Meloni e tutta la classe dirigente capitolina ora nei posti che contano.

Nella disperata ricerca di un congresso unitario sono arrivate ai vertici di Via della Scrofa una serie di richieste di “compensazioni” in cambio del ritiro dalla corsa di Massimo Milani, deputato ed ex coordinatore cittadino, prima del commissariamento voluto da Meloni. Scene da una trattativa – si chiede otto per ottenere quattro – che però sembrano non aver ottenuto gli effetti desiderati. Rimane in corsa Marco Perissa, il prescelto di Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida, contro Milani. La conta, salvo intese last minute, formalizzerà la nascita di una corrente. Parola tabù che in rampellese si chiama “comunità umana”, mentre nel Pd “area culturale”. 
 

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ