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Meloni in Senato: "Contrari all'invio di truppe in Ucraina. Navalny non sarà dimenticato"

Ucraina, Medio oriente, bilancio e migrazioni. Le comunicazioni al Senato della presidente del Consiglio in vista della due giorni a Bruxelles del 21 e 22 marzo 2024

Redazione

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta in Senato a due giorni dal Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles giovedì 21 marzo e venerdì 22 marzo. La premier ha riferito in merito alle posizioni che l'Italia porterà al vertice. Nella due giorni, i leader dell'Unione discuteranno del proseguimento del sostegno all'Ucraina di fronte alla guerra di aggressione della Russia, di sicurezza e Difesa, dell'evolversi della situazione in medio oriente. Ma anche di migrazione, agricoltura e del semestre europeo. Assente in Aula, all'inizio dell'intervento della premier, il ministro Matteo Salvini.
 

"Ribadiremo il sostegno all'Ucraina, che ho voluto confermare convocando la riunione da Kyiv nel secondo tragico anniversario dell'invasione russa", ha detto la premier parlando di ciò che sarà all'ordine del giorno in uno degli ultimi consigli europei della legislatura.
 

In questi giorni si è discusso di un possibile intervento diretto di truppe europee in Ucraina, ha continuato Meloni riferendosi alle parole del presidente francese Emmanuel Macron. "La nostra posizione non è favorevole in alcun modo a questa ipotesi, che consideriamo foriera di un escalation pericolosa e spero che il Parlamento sia compatto su questo punto", ha sottolineato, ribadendo l'impegno per raggiungere una pace giusta e duratura. Sul tema è intervenuto anche, tra le polemiche dell'Aula, il senatore di Fratelli d'Italia Roberto Menia, dicendo che "la pace non si fa nemmeno ipotizzando interventi militari per i pruriti muscolari di uno che di solito, invero, si dimostra piuttosto femmineo, e capite di chi parlo" (qui il video).
 

"Ribadiamo – ha poi aggiunto Meloni – la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino e alle vicende che hanno portato al decesso in carcere di Aleksei Navalny, cui sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato". 
 

Sul conflitto in medio oriente Meloni ha ribadito la posizione del governo: "Non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto massacrando civili inermi: è stato Hamas", ha detto con forza la premier. "Lo ribadisco – ha continuato – perché la reticenza nel farlo tradisce un antisemitismo latente ma che è dilagante". Meloni ha poi espresso preoccupazione sulle conseguenze del conflitto per i civili nella Striscia di Gaza. "Israele deve rispettare il diritto internazionale. Non possiamo restare insensibili di fronte all'enorme tributo di vittime innocenti a Gaza, vittime due volte: di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e delle truppe israeliane". La premier ha poi ricordato l'impegno della marina militare nel Mar Rosso ringraziando l'equipaggio della nave Duilio in missione per difendere il traffico marittimo dagli attacchi degli Houti.
 

Più in generale, sul tema della difesa, Meloni ha sottolineato che "l'Italia vuole fare la sua parte" spiegando che "spendere in difesa significa spendere in autonomia ed è la strada che segue qualsiasi nazione seria" perché "la libertà ha un costo, la sovranità ha un costo. Basta essere ipocriti: non credete a chi dice che tutto può esserci gratuitamente, la verità è che si finisce per pagare sempre di più". 
 

Al consiglio di Bruxelles si farà anche il punto in tema di immigrazione e traffico esseri umani. In Egitto, ha detto Meloni, "si è svolto un vertice molto produttivo che segna un salto di qualità nelle relazioni con un partner fondamentale nel Mediterraneo" sullo stesso modello sperimentato con la Tunisia, che la premier rivendica: "La strada intrapresa è quella giusta e gli ultimi dati forniti da Frontex certificano un calo di arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale di circa il 60% nei primi mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una sensibile diminuzione proprio di quelli provenienti dalla Tunisia". A riguardo, Meloni ha aggiunto: "Grazie a questa rinnovata cooperazione abbiamo avuto ottenuto la scarcerazione di Patrick Zaki e a differenza di quello che dice qualcuno non abbiamo smesso di chiedere verità e giustizia per Regeni".
 

Su richiesta anche dell'Italia, ha detto Meloni, il Consiglio europeo parlerà anche di agricoltura, "un settore stretto tra l'appesantimento burocratico della Pac e dall'accanimento ideologico del Green deal". Secondo la premier è urgente intervenire sulla politica agricola comune. "Quando abbiamo sostenuto Pac il contesto era diverso e non c’era la guerra in Ucraina. La recente proposta della Commissione va nella giusta direzione riprendendo le proposte italiane. Lavoriamo perché possano trovare spazio anche le altre proposte dell'Italia, come la moratoria dei debiti delle imprese agricole. Ma è indispensabile anche rafforzare la nostra risposta alla concorrenza sleale dei paesi terzi affermando il principio di reciprocità, condurre i futuri negoziati sugli Accordi di libero scambio - a partire da quello sul Mercosur - con una accresciuta attenzione al mondo agricolo, intervenire anche sulle importazioni agricole dall'Ucraina". 

 

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