L'analisi

Sardegna, Todde presidente grazie a 40 mila voti disgiunti. Truzzu tradito da 5.355 preferenze

Simone Canettieri

Sia la grillina sia Soru prendono molto di più rispetto alle liste dei partiti che li sostengono. Al contrario del candidato di Meloni. Pd primo partito nell'isola, seguito da Fratelli d'Italia

All'una e trentacinque circa (come il titolo della canzone di Vinicio Capossela) Alessandra Todde può finalmente brindare: ha vinto le elezioni in Sardegna. E' la prima governatrice del M5s (appoggiata dal Pd). La grillina ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra, fortemente voluto da Giorgia Meloni, Paolo Truzzu.

Todde ce l'ha fatta per uno 0,3. Ovvero 2.924 voti. Finisce 45,3 a 45. 

 

E' abbastanza clamoroso però il dato del voto disgiunto: la neo governatrice prende 40.301 voti preferenze in più rispetto alle liste dei partiti che l'hanno sostenuta (passa così 290.318 a 330.619). Una dinamica che, di converso, penalizza Truzzu.

La sua lista del presidente si ferma a 327.695 voti contro i 333.050 conquistati dai partiti di centrodestra che lo spalleggiavano. C'è stato un forte voto disgiunto.

Anche nel caso del terzo classificato Renato Soru inchiodato all'8,7 per cento, in grado di incamerare 63.021 voti a dispetto dei 54.509 delle liste che lo appoggiavano.

 

In poche parole: se tutti i partiti di centrodestra avessero espresso la preferenza per Truzzu presidente, l'ex sindaco di Cagliari avrebbe vinto invece gli sono mancati 5.355 fatali voti.

  

Infine uno sguardo ai partiti: il Pd è il primo in Sardegna (con il 13,8 per cento), seguito da Fratelli d'Italia (13.6). Staccati il M5s (7,8) e poi Forza Italia (6,3). Notte profonda per la Lega (3,8). Il Partito sardo d'azione del governatore uscente Solinas tocca quota 5,4. 

Mancano allo spoglio 22 sezioni finite in tribunale.

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.