Egemonia agricola

Rai Coldiretti: un intero palinsesto invaso da tutor, cuochi, giardinieri dell'associazione di Prandini

Carmelo Caruso

Dai "Fatti vostri" a "Uno Mattina" fino ai programmi di salute. Ecco come Coldiretti ha costruito l'egemonia gialla all'interno della tv di stato

Tingeranno di giallo pure il cavallo Rai. Un intero palinsesto  sembra il loro gazebo, Viale Mazzini la loro fattoria. E’ Rai Coldiretti. A “Unomattina” hanno distaccato l’esperto di cicoria Coldiretti; ai “Fatti vostri” c’è il tutor del verde Coldiretti. Se l’argomento è la pera, la parola passa a Daniele Taffon, che, insieme a Tiberio Timperi, vi suggerisce  il buon radicchio. E’  il titolare della rubrica “Spesa amica”, ma sempre  di Coldiretti, l’associazione che come dice il presidente  Prandini, a “Geo”, su Rai 3, vanta  un milione e mezzo  di iscritti e che ha come obiettivo “piegare le nostre istituzioni rispetto a distonie”. Sono più agguerriti dei venditori di bibbie.


La mattina della Rai? Sembra il villaggio della Coldiretti. Purtroppo pure il pomeriggio e i Tg. Il 29 gennaio a “Geo”, la conduttrice Sveva Sagramola aveva come ospite Stefania Grandinetti, che “è la cuoca contadina di Coldiretti”. Il 25 gennaio, sempre a “Geo”, si festeggiava la rielezione di Prandini, ospite in studio. Il 22 gennaio, ai “Fatti vostri”, su Rai2, è il turno di Taffon, tutor spesa Coldiretti, mentre a “Unomattina”, dall’amico di Coldiretti, il conduttore Massimiliano Ossini (era sul palco, al villaggio Coldiretti, il 14 ottobre 2023, ospite Giorgia Meloni) parliamo d’olio con Nicola Di Noia, che non poteva che essere il responsabile olio Coldiretti. Il 19 gennaio, sempre ai “Fatti Vostri”, la zappetta della Coldiretti pianta garofanini. Il 17 gennaio, a preparare polenta fritta ci pensa invece l’altra cuoca contadina, Elisa Mignani, naturalmente di Coldiretti. A dire la verità, pure nel programma di salute “Check Up”, si trova un esperto di Coldiretti, quello economico, perché quando si parla di miele, dice la conduttrice Luana Ravegnini, “non possiamo che parlare delle api”, ma chi ci parla di tutto? Lorenzo Bazzana che è responsabile economico di ... avete capito. Ma è mai possibile che in tutta Italia, in Rai, solo la Coldiretti si occupi di uova, carciofi, stalle, miele, trattori? E infatti non è possibile. Il problema è che, per dirla alla  Meloni, la Coldiretti ha costruito l’egemonia televisiva. E la difende. Oggi l’Osservatorio di Pavia dovrebbe monitorare la Rai Coldiretti. Le poche volte che la Rai ha invitato agricoltori non (Col)diretti, ha chiesto, prima di tutto, a questa schiuma della terra, di togliersi le spillette, i foulard, tutta l’armatura che alla Coldiretti è consentito esibire. Ma Coldiretti non è forse un brand? E non è forse  un soggetto associativo,  politico ed economico? La Rai si è mai chiesta l’effetto di questi inviti? E perché, lo racconta chi lavora in Rai, quando viene invitato un associato di un’altra categoria, Coldiretti storce il muso? C’è un lotto di terra  Rai che la Coldiretti custodisce gelosamente, ed è quella diretta da Angelo Mellone, il Cechov di FdI, il direttore Rai del day time, che da quando è stato nominato direttore, ci ammalia con  le sue “Linee”. Era agosto, in Commissione di Vigilanza, e Mellone spiegava che la moltiplicazione di questi programmi   si giustifica con la necessità di raccontare “le varie Italie”. Sono tutte trasmissioni dove pascolano le caprette di Coldiretti ma poi Coldiretti, che si trova benissimo nell’agriturismo Rai, ricambia il favore invitando i “bucolici Rai”, i direttori, giornalisti, alle sue giornate. Il 20 settembre del 2023, in occasione dell’Assemblea Coldiretti Donne impresa, tra gli ospiti c’erano Mellone-Cechov e Ossini di “Unomattina”. Quanti sono infine gli artisti Coldiretti in Rai? Ne ha più Prandini di Beppe Caschetto e Lucio Presta, gli agenti delle star televisive. Ai “Fatti Vostri” ne ha almeno cinque. La star è Bazzana che  si divide come Amadeus. Ci sarebbero poi i tg Rai, i Tgr, dove Coldiretti spadroneggia perché ha capito, è questa la chiave, che il giornalismo non è altro che un mestiere decaduto, offeso, finale, e che un giornalista, anche volendo, non avrà mai tempo di trovare il pastore con trenta vacche, in Lucania, che rischia di chiudere o gli ultimi dati su quanto pandoro gli italiani hanno consumato nel 2024 (chi li verifica questi dati?). Ci pensa Coldiretti, che spedisce schede,  contatti. Per quale ragione un caporedattore Rai non dovrebbe benedire Coldiretti, che fa il lavoro al posto suo (un lavoro sempre meno remunerato, aggredito) e concludere “se lo dice Coldiretti”? E’ con questo metodo che Coldiretti ha venduto alla Rai, la parola “territorio” come Bibbia. Oggi sarebbe  capace di fare credere che pure Gesù, il pastore, non era altro che  uno dei tanti iscritti alla Coldiretti.

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio