Il caso

Anche Letta è contro la candidatura di Schlein. La leader a Gubbio per due ore

Simone Canettieri

L'ex premier sulla corsa della segretaria: sbaglia, ha ragione Prodi. Il seminario in Umbria diventa un caso: Elly arriverà venerdì per intervenire e ripartirà subito.  

Dettaglio: Enrico Letta non sarà al ritiro dei deputati Pd a Gubbio. Notizia: in queste giorni di dibattito interno sulla candidatura di Elly Schlein alle europee l’ex segretario dem non pare avere dubbi: “Ha ragione Romano Prodi, sono d’accordo con lui, come spesso accade”. Ergo per Letta la leader non deve correre altrimenti prenderebbe in giro gli elettori.  
Il parere di Letta, confidato agli amici e che il Foglio è in grado di svelare, va a ingrossare la tribuna di chi, per diversi motivi, sta frenando la mossa di Schlein, segretaria di un partito dove i sospetti e i malumori avvolgono tutto.

 

Ne è l’esempio lampante la storia del ritiro, di giovedì e venerdì, organizzato al Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio. Un piccolo evento passato ormai alla brutalità delle cronache politiche come la due giorni dem organizzata in un centro benessere con spa e piscine emozionali. L’iniziativa è stata presa dalla franceschiniana Chiara Braga, presidente del gruppo di Montecitorio, e che Schlein ha dovuto in qualche modo abbozzare, visto che se l’è trovato apparecchiato. Le polemiche per la scelta di questo luogo sono però arrivate puntuali, al punto che alla fine la segretaria si paleserà in Umbria solo venerdì per chiudere il dibattito di questo seminario. Quindi non sarà presente dal primo giorno. Non pernotterà in questo ex convento diventato centro benessere a cinque stelle dove Marc Mességué, profeta della fitoterapia e delle terapie dietetiche, mette in pratica i suoi sani e dietetici principi. Schlein nel costruire l’agenda settimanale, stanca delle polemiche e degli sfottò di questi giorni, aveva anche pensato di videocollegarsi da Roma, ma sarebbe stato troppo. Una scelta a metà tra l’autoboicottaggio e la celebre scena di Ecce Bombo del “mi si nota di più se”. 

 

Così alla fine ecco la mediazione: la leader farà un salto a Gubbio solo venerdì in mattinata. Parlerà, farà un punto stampa all’uscita e poi via, più veloce del vento sulla Superstrada E45 direzione Roma. Oltre a Letta non ci dovrebbe essere nemmeno Andrea Orlando, atteso in Liguria dai consiglieri regionali per partecipare a un tavolo sui destini della Piaggio Aerospace. Letta, alle prese anche con un incarico che gli ha dato il Consiglio Ue, fa parte dei Gianicolo del Pd. E cioè il luogo immaginario dove si possono trovare, in fila, tutti i busti degli ex segretari, eroi di stagioni già dimenticate. Come Nicola Zingaretti che invece sarà a Gubbio per convinzione e perché vuole candidarsi alle europee (ieri era abbastanza traumatizzato per l’arresto per corruzione in Campania dell’ex coordinatore della sua segreteria Nicola Oddati). Chi invece non ha intenzione di finire al Gianicolo è Dario Franceschini, eternità di foresta. La notizia – lanciata da Dagospia – di un incontro a cena con Matteo Renzi sta provocando ansie e angosce a Schlein. Visto che l’indiscrezione non è stata smentita nel cerchio magico della segretaria si domandano quali siano le vere intenzioni “dell’immarcescibile Dario”, architetto degli interni del Pd. Visto com’è percepito Renzi dal nuovo corso democratico i timori si fanno galoppanti. Perché Franceschini in movimento è una variabile temibile. Non solo perché ha “imposto”, raccontano, il suo storico capo ufficio stampa, Mattia Morandi, alla comunicazione del gruppo parlamentare della Camera. Ma anche perché le sue doti di regista lo portano spesso a disegnare traiettorie all’insaputa dei segretari. In questo caso di Schlein.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.