Il caso

Meloni vuole sospendere Pozzolo. A casa del deputato altre armi: pistole e fucili

Simone Canettieri

La premier pronta all'annuncio per arginare il caso: "Queste leggerezze vanno punite". Un testimone: "A Capodanno era molto allegro: mostrava la pistola" 

Nel mirino adesso c'è lui. Per il quale è pronta una sospensione dal partito e quindi anche dal gruppo parlamentare.  Giorgia Meloni sembra aver deciso a proposito di Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d'Italia, la cui pistola ha ferito la notte di Capodanno un parente di un agente di scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, durante una festa nella pro loco di Rosazza.

"Se c'è stata anche solo una leggerezza sarà punita", dice al Foglio chi ha parlato in queste ore con la premier e leader di Fdi, a dir poco adirata da tutta questa storia. L'unico che sta parlando con il deputato al momento è Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale del partito.

Più passa il tempo e più la vicenda si complica: la procura di Biella intanto ha ritirato il porto d'armi per difesa personale al deputato (concesso il 12 dicembre per motivi ancora non chiarissimi: si parla di presunte minacce dopo un convegno a favore della resistenza iraniana,  per le quali gli era stata affidata anche una tutela delle forze dell'ordine nei pressi della sua abitazione).

Il deputato oltre  al mini-revolver North American Arms Provo Ut, calibro 22, a casa aveva anche armi e fucili regolarmente registrati in prefettura. 

La procura lo ha indagato come atto dovuto per lesioni  colpose. Le opposizioni chiedono un intervento chiaro di Meloni. Che potrebbe dare l'annuncio giovedì in conferenza stampa. La leader ha anche un'altra possibilità: dire che è stato il deputato ad autosospendersi. Ma insomma poco cambierebbe.  Il partito ribolle c'è anche chi ne vorrebbe le dimissioni da parlamentare.

"Era molto allegro e stava mostrando la pistola tenendola nel palmo della mano", racconta un testimone presente alla festa di Capodanno che è già stato sentito dai carabinieri. "La pistola era molto piccola e stava tutta nel palmo della mano. Sembrava quasi un accendino" spiega il  testimone. Il quale dice che lo sparo "si è sentito all'improvviso e non abbiamo avuto nemmeno il tempo di chiedere di riporre l'arma, visto peraltro che c'erano anche dei bambini". Una versione che cozza con le prime parole del deputato che appena scoppiato il caso ha detto: "Non ho sparato io".

Secondo le testimonianze rese ai carabinieri subito dopo lo sparo sono intervenuti due degli agenti della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, al momento non presente alla festa, che hanno prestato i primi soccorsi al ferito, un elettricista di 31 anni, e hanno messo l'arma in sicurezza.

Di più su questi argomenti:
  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.