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Delirio Di Battista alla manifestazione pro Palestina: "Io ci metto la faccia"

L'ex grillino scatenato: "Israele fa stragi e aumenta il terrorismo. Il primo giorno di pace, sarà il primo giorno senza occupazione israeliana", dice. E sull'assenza di altri politici: "Fatti loro, io ci metto la faccia"

Giorgio Caruso

"Certo che condanno Hamas" dice Alessandro Di Battista, ex grillino, oggi attivista e giornalista, unico ex esponente del Movimento 5 stelle presente alla manifestazione pro Palestina, organizzata dagli studenti della Sapienza a Roma con lo slogan "Ora e sempre intifada". Intercettato dal Foglio l'ex grillino parla a ruota libera. "Oggi quello che c'era scritto nella manifestazione è 'il primo giorno di pace, sarà il primo giorno senza occupazione'. Condivido pienamente". Mentre parla qualcuno da dietro grida: "Fuori il nazista Israele dalla Palestina!". Di Battista fa finta di niente e va avanti: "Dove eravate negli ultimi 17 anni quando Gaza era sotto assedio?", ci chiede. "Dov'era il sistema informativo quando venivano massacrate queste persone? Quindi certo che lo condanno il terrorismo e lo condanno da sempre, ma per eliminarlo si deve intervenire sulle cause, facendo stragi si aumenta il terrorismo. Oggi, coloro che per anni hanno detto la rabbia aumenterà, vengono considerati giustificazionisti, coloro che hanno ignorato i diritti violati in Cisgiordania e Gaza sono invece i democratici è veramente una roba che è diventata intollerabile" dice Dibattista.

Il riconoscimento di uno stato palestinese è per l'ex grillino l'unica soluzione per fermare questo conflitto. "Io trovo ipocrita, i politici dal Pd in sù e in giù che vanno in tv e di cavarsela dicendo: la soluzione è due stati, due popoli, non hanno mai avuto il coraggio di portare in aula una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina" continua Di Battista. E sull'assenza in piazza di qualsiasi politico pentastellato o di sinistra, Di Battista risponde: "Non mi importa, faccia questa domanda ai politici. Io ci sto perché ci metto la faccia", conclude.

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