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A Pontida, Le Pen trascina Salvini. E un po' anche Giorgetti

Simone Canettieri

Il ministro dell'Economia difende la tassa alle banche. La leader francese elogia l'amico Matteo: "Quando c'era lui, i porti erano chiusi": Stoccate a Meloni? Ma Salvini fa il conciliatore: "Con Giorgia dureremo cinque anni"

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Dal nostro inviato a Pontida.

Crescendo di notizie. Inizia Giancarlo Giorgetti. Il ministro dell’Economia rivendica la tassa sugli extraprofitti delle banche citando la lettera a un giornale del pensionato Carmine. Marine Le Pen, grande accoglienza e grandi cori di Pontida, lancia l’assalto a Bruxelles: “Basta politiche imposte dalla Ue”. E poi la leader francese fa l’elogio di Salvini, ministro dell’Interno: “Quando c’era lui i porti erano chiusi, per noi era un modello: speriamo che quel momento ritorni”.

Stoccatina a Giorgia Meloni che ha passato la mattina a Lampedusa con ursula von der Leyen. Poi chiude Salvini e dice che “con Giorgia abbiamo gli stessi obiettivi, dureremo cinque anni”. Fine di questa Pontida, che inizi la campagna elettorale per le europee.

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