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“Inceneritori e rigassificatori? No ambiguità. Sì al terzo mandato dei sindaci”. Parla Ricci (Pd)

Luca Roberto

Il sindaco di Pesaro ci spiega perché va rivisto il limite dei due mandati nei comuni ("per adesso i più convinti sono quelli della Lega"). E chiede alla nuova segretaria di puntare sugli amministratori: "Ci apra degli spazi"

La legge sull’elezione diretta ha avvicinato i cittadini alle istituzioni. È un modello virtuoso”. E quindi il sindaco di Pesaro Matteo Ricci non ha dubbi: ”La sola modifica che si dovrebbe attuare è il terzo mandato per tutti i sindaci. Dovrebbe essere il voto a decidere se puoi proseguire o no”. Coordinatore dei primi cittadini dem nella segreteria Letta, Ricci ha sostenuto la mozione Bonaccini al congresso del Pd. Gli chiediamo se la nuova segretaria Elly Schlein stia dimostrando di avere a cuore la richiesta di abolire il limite del doppio mandato. “Non abbiamo ancora aperto con Elly il dossier enti locali”, risponde Ricci al Foglio. “Ora parte la vera costituente del partito e vedremo su questi temi che convergenze interne, e anche esterne, si determineranno. Al momento l’unica forza politica che si è espressa nettamente a favore è la Lega”.

 

Lo abbiamo già scritto qui sul Foglio. Su certune questioni  i sindaci di centrosinistra sembrano più in sintonia con il governo che con la loro nuova leader. Facciamo qualche esempio. Sottoponiamo a Ricci l’ipotesi di abolizione del reato di abuso d’ufficio, proposta dal ministro Nordio. Siete d’accordo? “E’ allucinante che gli amministratori locali rischino ogni giorno di essere portati in tribunale, soltanto per aver votato o firmato atti, con procedimenti che poi, nel novanta per cento dei casi, si risolvono in nulla”. E quindi? “Serve una modifica profonda del reato di abuso d’ufficio e della Severino”, sostiene il sindaco di Pesaro, allineandosi alle posizioni del Guardasigilli.

Ma anche su altre partite quel che spira dal fronte amministratori è un certo qual pragmatismo che dovrebbe suonare come un allarme per Schlein. Avete presente l’ostracismo verso i rigassificatori di Piombino e Ravenna e nei confronti del termovalorizzatore di Roma? La segretaria non si è ancora espressa a riguardo. Guardate cosa risponde Ricci. “Il Pd deve ritrovare il coraggio delle battaglie su tutte le cose in cui crede, senza tentennare e senza infinite mediazioni. Dobbiamo stare con la Toscana e l’Emilia-Romagna per i due rigassificatori e dobbiamo sostenere con forza lo sforzo del sindaco Gualtieri di ripulire Roma anche grazie al termovalorizzatore”. Insomma, al bando le posizioni equivoche.

E sulla legge per la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali? Secondo il sindaco marchigiano “ci vuole una norma che tuteli i bambini. Una legge chiara, senza ambiguità, con poche norme che dia questa opportunità ai sindaci”. Una risposta concreta che almeno un po’ stona col vaste programme di chi vorrebbe rivedere tutto il sistema delle adozioni, come da ddl presentato dal Pd in Parlamento. E sull’ambientalismo esasperato, con Schlein che ha finito per “giustificare” gli attivisti di Ultima generazione che hanno imbrattato Palazzo Vecchio? “Condanno nettamente questo tipo di proteste che reputo anche controproducenti per la battaglia ambientale. Bene ha fatto Nardella ad intervenire con vigore”, dice Ricci al Foglio. “Ma l’emergenza è grave. Cambiamento climatico, crisi ambientale, salute della terra: dobbiamo costruire comunità ecosostenibili”.   

 

C’è poi un cruccio che inquieta le amministrazioni locali: il completamento del Pnrr. “Siamo molto preoccupati”, confessa Ricci. “C’è una grave carenza di personale”. Di positivo, il dialogo con il ministro Fitto è buono. “Abbiamo un rapporto costante con lui, ma dobbiamo vigilare e dare battaglia, i Comuni sono le famiglie e le imprese dei territori”. Mentre la lettura sull’autonomia differenziata è netta: “È inaccettabile l’idea delle due Italie. Dobbiamo ricucire il paese non dividerlo. Un nuovo centralismo regionale è peggio del centralismo statale”. Insomma, cosa deve fare Schlein per valorizzare il cosiddetto partito dei sindaci? “Aprire spazi. In questi anni, mentre a Roma si perdevano le elezioni, noi nei comuni le vincevamo. Ci dicevano bravi ma state buoni, alla politica nazionale ci pensiamo noi. No, ora ci pensiamo anche noi. E sono sicuro che Elly ci coinvolgerà. Il nuovo Pd ha bisogno della sinistra di prossimità che rappresentiamo”.

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