(foto Ansa)

lo studio

Il cognome giusto e una bella foto: così i grillini sono sbarcati in Parlamento

Domenico Di Sanzo

Secondo un paper che verrà pubblicato sulla rivista Contemporary Italian Politics, la selezione dei vari Di Battista, Di Maio e Toninelli nel 2012 sarebbe stata facilitata dall'interfaccia usata per le parlamentarie. Premiati i primi in ordine alfabetico, con un'immagine migliore, i giovani e le donne

Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Vito Crimi o Laura Castelli sono stati eletti per la prima volta grazie a un cognome giusto e a una bella foto? Sembra solo l’ennesima stravaganza grillina, eppure c’è uno studio che potrebbe dimostrarlo scientificamente. Una ricerca che semina dubbi anche sulle ultime parlamentarie, dove sarebbero stati favoriti i deputati e i senatori uscenti. Dall’uno vale uno in cui vince chi viene prima in ordine alfabetico al nuovo M5s di Giuseppe Conte che premia l’usato sicuro. Nessun complesso intruglio digitale dei nerd della Casaleggio Associati, niente trucchi cervellotici per pilotare pacchetti di voti online. Il segreto per sbancare alla lotteria a Cinque Stelle è la schermata che appare sul pc dell’attivista che si appresta a scegliere i cittadini da portare in Parlamento.

 

Sembra esserci una relazione molto forte tra le caratteristiche dell’interfaccia e i risultati delle parlamentarie”, dice al Foglio Giovanni Cassani, ricercatore in scienze cognitive all’Università di Tilburg, in Olanda, uno degli autori del paper sugli effetti dell’ordine in cui venivano presentati i candidati e della loro fotogenicità sulle elezioni primarie online del 2012 del M5s. Questa la tesi dell’articolo, che verrà pubblicato a breve sulla rivista Contemporary Italian Politics: gli aspiranti parlamentari che apparivano in cima alla lista dei candidati in virtù dell’ordine alfabetico e quelli che erano venuti meglio in foto hanno avuto un vantaggio rispetto agli altri. Il tutto amplificato dal fatto che all’epoca i grillini in corsa per un seggio in Parlamento erano degli sconosciuti. Ma non solo. “Nel 2012 si poteva votare senza sapere nulla del candidato, perché si poteva esprimere un voto direttamente dalla pagina di accesso, senza cliccare prima sul profilo”, continua Cassani, che è co-autore della ricerca insieme al sociologo dell’Università di Tilburg e dell’Università di Trento Francesco Marolla, alla metodologa ed esperta di sondaggi dell’Università di Tilburg e dell’Erasmus University di Rotterdam Angelica Maineri e a Jacopo Tagliabue, esperto di intelligenza artificiale della New York University.

 

Gli studiosi non entrano in valutazioni politiche e precisano che non sanno se la cosa sia stata voluta o meno. Però scrivono che, alla luce delle simulazioni e delle verifiche, sono stati avvantaggiati i candidati tra i primi in ordine alfabetico, quelli con una foto migliore, i giovani e le donne. Il maggiore consenso conquistato dai primi in lista si spiega con “l’effetto satisficing”, racconta Cassani. Tradotto: “L’utente, per mancanza di tempo, non sceglie la migliore soluzione possibile ma si accontenta, senza scorrere tutto l’elenco”. Per quanto riguarda l’immagine, “ci sono studi che dimostrano come i candidati che appaiono meglio sono percepiti come più affidabili”. Per le poche donne in corsa è valso l’effetto della “self selection”, cioè che essendo in numero limitato, si presuppone che si siano candidate solo le persone più preparate. Mentre i giovani sono stati trainati dalla loro maggiore competenza digitale, che li ha portati, ad esempio, a scegliere una foto migliore. Sono questi i parametri con cui sarebbe stata selezionata una classe dirigente che in seguito ha ricoperto importanti ruoli di governo. Ministri e sottosegretari sbarcati in Parlamento grazie a un cognome con la lettera giusta e a una bella fotografia. Proprio l’“avvenenza”, secondo la ricerca, ha permesso a Danilo Toninelli di spuntarla, nonostante fosse in coda al listino.

 

E poi ci sono i dubbi sulle altre tornate e sulle ultime parlamentarie. Gli studiosi si sono concentrati sul 2012 perché quella pagina era consultabile liberamente grazie alla licenza Creative Commons. Del 2022 si sa solo che i parlamentari uscenti erano posizionati ai primi posti in lista. I maligni potrebbero affermare che Giuseppe Conte sapesse di questo effetto traino e l’abbia sfruttato. In ogni caso, è sempre una questione di interfaccia.

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