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il sondaggio ipsos

In Lombardia il presidente Fontana è vincente su tutti i fronti

Redazione

Voto disgiunto, tandem Moratti-Majorino. Nessuno scenario riesce a ostacolare la vittoria alle elezioni regionali dell'attuale presidente. Gli elettori chiedono maggiore intervento su sanità, sicurezza e trasporti 

Tutti gli scenari possibili per le prossime elezioni regionali in Lombardia danno come vincente l'attuale presidente della coalizione di centrodestra Attilio Fontana. È il risultato di un articolato sondaggio dell'istituto Ipsos che ha valutato gli esiti diversi in base ai tre principali sfidanti al voto del 12-13 febbraio: Fontana, il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino e la candidata del Terzo polo Letizia Moratti.

 

Le tre fasce percentuali stimate in base al voto di lista sono il 40,8-46,8 per cento per Fontana; il 31-36 per cento per Majorino e il 17,5-20,5 per cento per Moratti. E la stima per l'affluenza appare alta: tra il 62 e il 67 per cento.

 

Si tratta di risultati che non riguardano il voto disgiunto. Le previsioni presuppongono che Fratelli d'Italia (che consiste nel 24,2-29,2 per cento di voti validi), Forza Italia, Lega (9,3.12,3 per cento) e le altre liste e partiti del centrodestra confluiscano nell'attuale governatore. Così come accade per Majorino, che coagula i voti del Partito democratico (14,9-17,9 per cento di voti validi), del Movimento 5 stelle (5,9-7,9 per cento) e delle altre liste di sinistra. Mentre Moratti, oltre alle liste civiche minori, concentra su di sé il panorama dei partiti centristi costituito per lo più da Italia viva e Azione.  

 

Altri scenari: voto disgiunto e tandem 

Altre le stime se ci si riferisce all'ipotesi del voto disgiunto. In questo caso è significativa la perdita di 4 punti percentuali per Attilio Fontana, che andrebbero ad agevolare la scalata di Letizia Moratti. Questo perché gli elettori che votano Lega, Forza Italia e partiti di centrodestra guardano con favore alla candidata. Ma seppur Fontana abbia scarsa presa sull'elettorato di Fratelli d'Italia, quest'ultimo non si dirigerebbe comunque volentieri verso Moratti. La quale non raggiunge neppure la sufficienza tra gli stessi elettori del centro, che invece apprezzano Majorino e in alcuni casi addirittura lo preferiscono. Il candidato di centrosinistra, d'altra parte, compensa con i voti di centro il carente sostegno dai votanti dei 5 stelle. 

  

L'ipotesi di un tandem tra Majorino e Moratti apre invece a due possibilità. In qualsiasi caso, comunque, le chance di vittoria di Attilio Fontana non verrebbero ostacolate. E anzi, al contrario, l'unione dei due candidati potrebbe aiutarlo nella sua corsa. Infatti, con presidente Moratti e vice Majorino, i sostenitori di centrosinistra si ritroverebbero spaesati: 4 elettori su 10 de Pd , 1 su 3 di altre liste e solo 1 su 4 del M5s voterebbero Moratti come presidente. I votanti pentastellati costituiscono infatti un discorso a parte, perché la creazione di un campo largo comporterebbe probabilmente l'uscita dei 5 stelle. Mentre una candidatura autonoma sarebbe favorita da circa il 70 per cento dei sostenitori del movimento.

  

All'inverso, con Majorino candidato alla presidenza e Moratti in qualità di vice, aumenterebbe la percentuale di abbandono da parte dell'elettorato del Terzo polo. Inoltre, pochissimi voti di centrodestra confluirebbero nel voto per Majorino, sostenendo quindi Attilio Fontana. 

 

Giudizio sull'amministrazione in Lombardia e nodi da affrontare

Alla soglia della sufficienza: 5.6 su 10. È il voto che gli intervistati danno all'attuale presidente di regione Attilio Fontana. In merito, invece, alla qualità della vita nella loro zona, i residenti della regione Lombardia si dicono in media soddisfatti, con un 7.1 su 10. 

 

Gli obiettivi da affrontare, secondo gli elettori, sono la sanità territoriale (menzionata dal 62 per cento degli intervistati), la sicurezza dei cittadini (al 40 per cento) e la sanità specialistica (al 32 per cento). A seguire, i trasporti regionali (al 32 per cento) e il sostegno all'economia e alle aziende (27 per cento).