Benedetto Della Vedova (Ansa)

L'intervista

"Con il M5s non si vince in Lombardia. Sostenere Moratti? Valutiamo". Parla Della Vedova

Ruggiero Montenegro

"Con Letizia ci siamo visti e sentiti, ci ha chiesto di sostenerla ma ci sono delle differenze su molti temi. Non è liberaldemocratica. Per battere la destra di Fontana serve attrarre l'elettorato riformista", dice il segretario di +Europa che non esclude "una candidatura autonoma"

Che alla fine il Partito democratico potesse virare sul Movimento 5 stelle, in fondo, un po' se l'aspettava. Per questo, dice Benedetto Della Vedova, "sin dall'inizio siamo stati chiari: abbiamo sempre ribadito a tutto il Pd, dall'alto al basso, quale fosse la nostra idea". Con Giuseppe Conte mai. E con Moratti? "Ci hanno chiesto di entrare nella coalizione. Valutiamo, decideremo presto". Ma prima di tutto, il segretario di Più Europa si dice "dispiaciuto, perché c'era l'occasione di battere Attilio Fontana ma la scelta del Pd, con il M55 ,e del Terzo Polo, che ha detto no a Carlo Cottarelli, ci fanno sprecare l'occasione".


E così oggi, dopo che il centrosinistra ha annunciato l'accordo con i grillini, +Europa ha preferito fare un passo indietro. "Il nostro via libera a Pierfrancesco Majorino, candidato molto profilato a sinistra, era relativo alla coalizione che lo sceglieva e lo sosteneva in quel momento. Dopodiché il Pd ha aperto un confronto con altre forze a cui noi non abbiamo partecipato", spiega al Foglio Della Vedova. Sembra di capire che nemmeno voi foste proprio convinti di quella scelta iniziale, è così? "Io sono lombardo e penso che in Lombardia si possa essere competitivi e battere la destra con delle figure in grado di attrarre l'elettorato liberaldemocratico e riformista. Detto questo - continua il senatore - Majorino poteva essere una soluzione equilibrata, con noi alleati del centrosinistra e non nel centrosinistra, e poteva attrarre anche un voto di opinione grillina".

E invece le cose sono andate diversamente, riecco l'asse rossogiallo. "A dispetto dell'aritmetica, che nell'immediato può mostrare un vantaggio, credo che con i 5 stelle in coalizione Majorino parta doppiamente penalizzato". Della Vedova si riferisce alla contraddizione per cui Pd e 5 stelle si ritrovano alleati sul territorio proprio mentre in Parlamento  esprimono posizioni fortemente divergenti, su un tema cruciale come il sostegno all'Ucraina. "Con quello che ha detto Conte alla Camera, con le sue ambiguità, come fai poi a presentarti insieme in una regione come la Lombardia? È chiaro che non vinci. Majorino in questo modo si sta imbarcando un ircocervo che non è liberalsocialista. Anche se quello di Croce era poesia in confronto, questo sembra più una bestia strana".

Eppure, al di là delle battute, le dinamiche del territorio non sono necessariamenti uguali a quelle nazionali. "Ma è un'obiezione che non regge quando si parla di Lombardia - spiega Della Vedova - perché su molti aspetti è la prima regione d'Italia e poi non è che Fontana sia in testa ai sondaggi per il suo programma o perché i cittadini sono felici di come abbia gestito l'emergenza Covid. È avanti perché ha alle spalle un sostegno nazionale. Non si possono scindere le due cose". 

Un appunto che si potrebbe muove anche a Michele Usuelli, che di +Europa è capogruppo in Lombardia ed è tra i più attivi nel cercare di tenere unito il campo, anche con i grillini in coalizione. "Si tratta di una posizione personale. Immagino che pure nel Pd non tutti siano contenti e nemmeno nel M5s: pensi a Toninelli che ha invitato la base a non ratificare l'accordo. Ci può essere qualcuno che la pensa diversamente. Ma la posizione del partito è netta e compatta".

Non restano ancora troppe strade, insomma alla fine +Europa sosterrà Moratti? "Con Letizia ci siamo visti e sentiti, ci ha proposto di entrare nella sua coalizione", rivela Della Vedova, che tuttavia ha ancora delle riserve. "Ci sono delle divisioni sui diritti civile e sull'antiproibizionismo. Non è un profilo liberaldemocratico, è stata ministra con Berlusconi e tra i papabili del governo Meloni, ma sopratuttto era parte della giunta Fontana. E da quello che ho letto la sua lista civica è una lista civica molto connotata, con parecchi leghisti e valori in cui non ci ritroviamo". 

Ma al netto di queste divergenze la porta non è chiusa, assicura il segretario. Il partito ne discuterà senza precludere nulla. E infatti "Moratti non è l'unica opzione. C'è anche l'ipotesi di una candidatura autonoma: mi sembra che per i lombardi non ci sia in campo nessuna candidatura davvero liberaldemocratica". Della Vedova ci sta pensando. Qualche nome? "Ancora no, ma la decisione arriverà a breve".