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Le reazioni

Il Pd attacca Meloni: "Discorso revisionista". E Conte critica la continuità con Draghi

Gianluca De Rosa

Nel giorno della fiducia al nuovo governo le opposizioni si muovono ognuna per sé. Il Terzo polo festeggia per la commissione d'inchiesta sulla pandemia e promette "collaborazione" sulle battaglie condivise, ma per Calenda quella di Meloni è "una vaga e retorica lista della spesa"

Parafascista o simildraghiana? In attesa di capire se coordinarsi o meno, intanto Pd e M5s, per fare opposizione a Giorgia Meloni, tengono linee comunicative che viaggiano distanti. A definire i contorni delle posizioni grilline, in replica al discorso programmatico di Giorgia Meloni a Montecitorio, è intervenuto direttamente Giuseppe Conte: "Ma non è che l'agenda Draghi la vuole scrivere lei, presidente Meloni? Non è da escludere che troverà appoggi anche da qualche banco dell'opposizione". Mentre per il Pd a dare bene l’impressione della linea è Beppe Provenzano. Il vicesegretario, esponente della sinistra del partito, uscito dall’aula si sfoga informalmente con i cronisti: “Ragazzi ha fatto un discorso proprio fascio”. Addirittura? “Eh si dai, prima aveva simpatia per il fascismo, adesso che non può dirlo attacca l’antifascismo”.

In maniera meno diretta la pensa così quella che potrebbe essere la candidata della sinistra dem al congresso, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein. “Quello di Meloni è stato un discorso molto ideologico e revisionista: non ha mai citato la Resistenza”. E l’assenza di questo riferimento diventa per tutto il pomeriggio il principale argomento polemico. Anche perché è l’unico che unisce tutto il Pd. Dalle trivelle alla pace in Ucraina fino reddito di cittadinanza – tutti temi toccati invece da Meloni e a cui Conte ha replicato – i dem hanno posizioni molto eterogenee. Anche per questo c'è chi, come Matteo Orfini chiede alla direzione nazionale del partito che si riunirà venerdì di fare presto nello stabilire i tempi del congresso: "Con questo governo non si possono attendere cinque mesi".

 

Su una cosa molto banale M5s e Pd sembrano invece andare d’accordo. Conte la dice così: "Sono rimasto sorpreso dal suo discorso programmatico: non ha speso una parola per darci un'indicazione concreta sulle misure che intende adottare per il caro bollette e il caro prezzi, la questione più urgente che dobbiamo affrontare. La nostra sarà una opposizione solida e puntuale, ancorata ai bisogni dei cittadini, per questo sarà implacabile e intransigente". Ma anche Shlein è sulla stessa linea: “Un discorso vecchio e privo di risposte concrete alle sofferenze del paese reale, dalle diseguaglianze al precariato”.

Ma d’altronde l’opposizione grillina non sembra indirizzata solo a criticare Meloni, ma anche a cercare di innescare le ambiguità e le contraddizioni che serpeggiano dentro al Pd, a spaccarlo. Lo fa capire chiaramente il capogruppo grillino a Montecitorio Francesco Silvestri: "Un coordinamento delle opposizioni nasce su una convergenza di temi. Noi come Movimento 5 stelle abbiamo le idee chiare su molti temi: invio delle armi, politica estera, salario minimo. Su questo non sappiamo cosa vuole fare il Partito democratico". 

 

Anche il Terzo polo, confortato dall’annuncio di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, annunciata da Meloni, e da tempo auspicata da Matteo Renzi, viaggia per i fatti suoi. Il capogruppo a Montecitorio Matteo Richetti promette in Aula: “Un’opposizione costruttiva, ma netta”. Mentre Calenda si sfoga su Twitter: “Il discorso di Giorgia Meloni è una infinita lista della spesa condita con quintali di retorica ma nessuna traccia sul 'come' fare le cose. Altro che allarme democratico, qui c'è un concreto rischio di galleggiamento. Vaghi accenni su politica energetica, poco o nulla su scuola, cultura e sanità. Bene su Rdc e posizionamento internazionale dell'Italia. Bella la parte sulle donne. Il resto è fuffa".