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Da Lombardia e Veneto parte la sfida interna a Salvini: "Servono subito i congressi, basta con questi vertici calati dall'alto"

Valerio Valentini

Paolo Grimoldi: "Disastro assoluto", dice. E pretende subito la conta nella patria del leghismo. Raccolta firme dei militanti e amministratori veneti. La resa dei conti dentro al partito è ormai irrinunciabile

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Che non stesse esattamente stracciandosi le vesti, si era capito già nella nottata. Perché mentre i suoi colleghi si affannavano nel conteggio delle schede, lui era sul terrazzo di un locale in centro a Milano, a Piazza Duomo, a ballare sulle note del dj Gianluca Vacchi. Ma del resto, per Paolo Grimoldi, quello della Lega era un fallimento annunciato. E non a caso lui all'alba commenta subito nel più battagliero dei modi: "E' un disastro assoluto. Ora bisogna subito azzerare la Lega Lombarda e avviare il congresso". In regione, per ora. E non solo. Perché pretendere subito la conta nella patria del leghismo, peraltro a ridosso delle regionali previste in primavera, significa ovviamente lanciare una sfida decisiva a Matteo Salvini.

   

  

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Tanto più, che nel frattempo, anche in Veneto, nelle stesse ore, è in corso una raccolta firme di militanti e amministratori locali per chiedere, subito, il congresso della Liga. E anche qui, l'ammonimento è lo stesso: "Per ora, almeno, in Veneto". E poi?

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E poi si vedrà. Ma che una resa dei conti dentro al partito sia ormai irrinunciabile, lo sa anche Matteo Salvini. Che infatti, presentandosi in conferenza stampa in tarda mattinata, a Via Bellerio, per commentare la scoppola rimediata nelle urne, annuncia che sì, quello dei congressi è un appuntamento che va celebrato. "Si partirà nei prossimi mesi, iniziando dai congressi locali per poi arrivare, l'anno prossimo, a quelli regionali". E chissà poi dove si andrà a finire.

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