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Alleati, non allineati

Sul caro-bollette il centrodestra va in ordine sparso. Il governo prende tempo

Redazione

"Prematuro un intervento, no altro debito", dice Palazzo Chigi. Per Salvini bisogna fare come in Francia, un intervento da 30 miliardi. Tajani: "Bisogna valutare lo scostamento". Ma Tremonti, candidato con FdI, frena: "Sarebbe una misura molto rischiosa" e invoca l'intervento dell'Europa

Le misure arriveranno ma "i tempi sono prematuri per un intervento già la settimana prossima". E soprattutto senza lo scostamento di bilancio, anche perché questo esecutivo è carica “solo per gli affari correnti“. Da Palazzo Chigi rispondono così alle richieste, sempre più insistenti, che arrivano dai partiti per provvedimento immediato per far fronte alla crisi energetica, al caro bolletta.

La proposta di Calenda, un time out della campagna elettorale per mettersi attorno a un tavolo, ha trovato ieri la sponda di Matteo Salvini, che l'ha definito "armistizio", ma nella sostanza non cambia molto. "Troviamoci e diamo pieno mandato a Draghi per fare esattamente quello che ha fatto Macron", ha aggiunto il leader leghista prendendo a esempio il modello francese, che per combattere il caro bollette ha fissato al 4 per cento il tetto degli aumenti di luce e gas. Un intervento che il Carroccio quantifica in  circa 30 miliardi, suggerendo evidentemente un nuovo scostamento di bilancio, al netto della posizione del governo. 

 

Oggi è stato invece il turno di Antonio Tajani. Anche per il numero due di Forza Italia è necessario un nuovo un decreto, assicurando che il suo partito è pronto a discutere con gli altri leader. "Porteremo le nostre proposte per cercare di dare aiuti alle famiglie e alle imprese facendo pagare le bollette come l'anno scorso e il sovrapprezzo a carico dello stato", è la ricetta di Tajani, intervistato da Rtl. Il modello insomma è quello leghista? "No, noi dobbiamo valutare se possibile di farlo senza uno scostamento di bilancio", ha detto il coordinatore di FI, salvo poi chiarire meglio che ricorrere ad altro devito è un'eventualità tutt'altro che esclusa: "Se si possono trovare fondi bene, altrimenti bisogna valutare lo scostamento di bilancio. C’è un’emergenza per famiglie e imprese che non possono aspettare”.

  

Così la parte dei "responsabili" tocca farla a Fratelli d'Italia. È Giulio Tremonti a mettere in guardia sui rischi che potrebbero derivare da nuovi indebitamenti: "Con l’inflazione e la speculazione in netta ripresa sarebbe una misura molto rischiosa", dice a Repubblica l'ex ministro dell'Economia, mandando un messaggio pure agli alleati. Invoca "un'azione europea comune, come quella contro la pandemia", spiegando che quello in atto è il frutto della "combinazione fra l’azione demoniaca della Russia, la speculazione dei mercati e le convenienze degli stati che sfruttano questo stato di cose, applicando imposte sull’energia come se nulla fosse, salvo parziali e successive restituzioni. Va cambiato questo modo di procedere. Ma non in modo unilaterale, bensì con un’azione forte dell’Europa".

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