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Sul Reddito di cittadinanza Di Maio la pensa proprio come Salvini (ma non lo sa)

Enrico Cicchetti
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Luigi Di Maio non lo sa, ma sul reddito di cittadinanza la pensa proprio come Matteo Salvini. Ospite di Morning News su Canale 5, l'attuale leader di Impegno Civico ha spiegato che la misura approvata proprio da lui quando era il capo politico del M5s, durante il primo governo Conte, va rivista. "Io non voglio abolirlo, ma i centri per l’impiego non stanno funzionando. Il reddito di cittadinanza va modificato per funzionare meglio", dice Di Maio. "Se una persona percepisce il reddito ma c’è un posto di lavoro libero deve ricevere l’offerta per andare a lavorare. Se poi non accetta il posto di lavoro, il reddito è superato. Avevamo sperato tanto nei centri per l’impiego, ma ci sono poche Regioni in cui funzionano. Dobbiamo superare il meccanismo sennò ci troveremo delle storture. Le leggi non sono dei totem, quando non funzionano bene non devono essere abolite ma migliorarle”.

 

Di Maio accusa invece Salvini, Meloni e Berlusconi di volere abolire tout court il Reddito di cittadinanza: "Lo vogliono fare saltare", dice. Eppure sul palco del Meeting di Rimini, martedì scorso il segretario del Carroccio ha spiegato chiaramente la sua posizione. Che è proprio la stessa dell'ex grillino. Salvini non parla di abolizione ma sostiene che la misura vada riformata, togliendo il sostegno a chi rifiuta il lavoro. “Il 70 per cento di chi ha cominciato a prendere il reddito di cittadinanza nel 2019 lo sta prendendo ancora adesso, è evidente che qualcosa non funziona", ha spiegato il leader della Lega. "Il 17 per cento dei percettori è disabile o ha un disabile in famiglia: a costoro non va tolto neanche un euro. Coloro che invece sono abili al lavoro, al primo rifiuto perdono qualsiasi tipo di diritto” di accesso al sussidio.

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