"Questa Lega si salva? Dipende dal voto. Ma che errore far cadere Draghi". Salvini ha una grana in Toscana

Valerio Valentini

Manuel Vescovi, senatore uscente e già segretario regionale, rimasto fuori dalle liste. "Gli atlantisti falcidiati? In effetti. Ma è il sistema del Rosatellum a essere assurdo". Intanto lascia il deputato pistoiese Maurizio Carrara, pure lui sacrificato. Il Carroccio locale in subbuglio? "Molto si giocherà sulla squadra di governo"

Deluso? "Si sapeva che qualcuno sarebbe restato fuori. Di certo non ne faccio una questione personale". Il modo, semmai, è quel che offende. "L'ho appreso a telefono, a cose fatte, dopo giorni di silenzio assoluto". Ma insomma Manuel Vescovi è uomo di mondo: 52 anni, padovano di nascita ma naturalizzato toscano, è uno dei più longevi dei dirigenti leghisti tra la Maremma e il Chianti. Già segretario regionale del Carroccio, nel 2018 approdò al Senato. Una legislatura da onesto faticante, poi l'amara sorpresa: tra i candidati scelti da Matteo Salvini per le elezioni del 25 aprile, lui non c'è. "Ma non biasimo nessuno: è un sistema, questo del Rosatellum, che è distorto, con dieci persone che a Roma decidono le liste. Se non torniamo alle preferenze, se non torniano a valorizzare il merito e il collegamento col territorio finirà sempre così. Stavolta è capitato a me, ma non solo". 

Non solo, certo. Perché anche Maurizio Carrara, deputato pistoiese uscente, è finito sacrificato. Ha salutato tutti e ha annunciato il suo addio al partito. C'è tensione, nella Lega toscana?

E' un momento complicato, per molti. E spesso la definizione delle liste fa da detonatore a tensioni sotterranee pregresse. Ci sta.

Ma il partito di Salvini, che non solo in Toscana è in forte subbuglio, non rischia si uscire tramortito da una tornata elettorale che vede la Lega subordinata a Giorgia Meloni?

Be', tutto dipende dalle urne. Se ottiene un buon risultato, il partito è salvo. Ma non chiedetemi l'asticella, la soglia minima, la linea di galleggiamento, perché non ve lo dico. Anche perché poi una vittoria elettorale è il preludio alla formazione di un governo. Ecco, è lì che si giudicherà la consistenza della Lega e del centrodestra: dalla capacità di guidare il paese in una situazione così complessa, dopo un'esperienza così straordinaria come quella di Mario Draghi a Palazzo Chigi.

 

Straordinaria e però finita anzitempo, anche per responsabilità della Lega.

E' stato un errore, per il paese, aver interrotto l'esperienza di Draghi al governo. Certo, quel mercoledì in cui tutto precipitò, a metà luglio, in Aula lui non ha fatto nulla per farsi sostenere dal centrodestra. Ma una personalità simile, con tale autorevolezza in campo internazionale, andrebbe tutelata in ogni modo. 

 

E il centrodestra, invece? Siete davvero pronti per governare?

Lo spero. Spero che ci si affidi a ministri competenti. Persone come Nordio, come la Bongiorno, alla Giustizia. E spero che si dia molta attenzione alla politica estera: perché è da quella che passa la credibilità di un paese e di un partito

 

A proposito: c'è chi dice che tutta l'ala atlantista del partita sia stata falcidiata da questa composizione delle liste. 

Dite? In effetti, se ci penso, nella commissione Esteri del Senato eravamo in quattro. Si è salvato uno solo: Salvini. Anche alla Camera, la commissione Difesa è stata di fatto azzerata. Ma non ci vedo chissà quale disegno politico. Anzi, sarebbe quasi un auspicio, ché almeno ci sarebbe una logica. Invece la verità è che la composizione delle liste risponde spesso a dinamiche assurde, a logiche del momento.

 

Lei non farà come il suo collega Carrara: non lascerà la Lega?

Non è questo il momento di parlare di queste cose.

 

E però c'è chi ha notato che tutti i riferimenti alla Lega e a Salvini sono spariti dal suo profilo Facebook. Un caso?

Credo molto nella mia proposta di riforma costituzionale, per una repubblica presidenziale e federale. Mi sembra giusto pubblicizzarla, tutto qui. 

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.