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in liguria

Conte candida chi si oppose alla demolizione del ponte di Genova (voluta dallo stesso Conte)

Redazione

Giovanni Spalla sarà presente in un colleggio uninominale della Camera in Liguria, ma nel 2019 fu tra i principali contestori del decreto con cui il ministro grillino Toninelli favorì la ricostruzione del Ponte Morandi. Arrivò persino alla denuncia

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Giovanni Spalla è stato uno dei più accaniti oppositori del "decreto Genova" e dei metodi con cui il Movimento 5 stelle ha gestito la vicenda del Ponte Morandi e della sua ricostruzione. Ora che però sono note le liste dei candidati alle prossime elezioni, proprio il suo nome appare tra quelle del Movimento: candidato alla Camera nel collegio uninominale Liguria 01.

 

Spalla, architetto molto noto a Genova anche per avere contribuito al restauro di Palazzo Ducale negli anni '90, nel 2019 contestò aspramente il modo con cui il governo gialloverde scelse di eseguire la ricostruzione del Ponte Morandi. In particolare, si opponeva al “decreto Genova”, che istituiva un commissario straordinario per la ricostruzione, cui venivano affidati ampi poteri, in deroga a molte norme statali specie sulle modalità delle gare di appalto, per rendere il più celere possibile la ripartenza della città dopo il crollo del ponte. Il decreto era stato fortemente voluto dal ministro delle infrastrutture grillino Danilo Toninelli, tanto che quando venne approvato il testo al Senato esultò così energicamente da costringere la presidente Casellati a interrompere la seduta: “Sembra di essere all’asilo. Avrei immaginato un’aula diversa, perché pesano su tutti i 43 morti di Genova”, disse Casellati.

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Secondo Spalla i poteri del commissario erano eccessivi, tanto che fece addirittura una denuncia alla procura per valutare se ci fossero “i reati di abuso di ufficio e procurato danno erariale nei confronti del sindaco e commissario straordinario Marco Bucci”, come disse a Repubblica nell'agosto 2019.

 

Ma Spalla si opponeva anche alla demolizione del Ponte, cui doveva essere preferita secondo lui una ristrutturazione. Arrivò ad accusare Bucci di “crimine culturale” per la decisone di abolire il Ponte Morandi perché non era stato sentito il ministero dei Beni culturali per provare a salvaguardare l'opera che definiva un “simbolo dell'architettura strutturale italiana”.

 

Per quanto sia positiva una certa differenza di opinione all'interno di un partito politico, la presenza di Spalla nelle liste del Movimento 5 stelle, come rappresentante della società civile, segnala due aspetti importanti. Da un lato che il Movimento non è compatto, dato che candida persone che nella scorsa legislatura hanno aspramente condannato le scelte politiche di bandiera fatte dagli stessi ministri grillini. Dall'altro mostra che, ora che la leadership è passata a Giuseppe Conte, i dirigenti pentastellati faticano a trovare una nuova offerta politica da proporre agli elettori e sono quindi costretti a candidare persone in contrasto con il Movimento, che però essendo conosciute sul territorio possono assicurare, questa la speranza, un buon numero di voti.

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