Foto di LaPresse 

possibili alleanze

Bettini apre al M5s dopo il voto: "La politica è imprevedibile". Calenda: "Ecco il bipopulismo perfetto"

Antonia Ferri

L'ex deputato e storico esponente del Pd lascia spazio per un'alleanza con Giuseppe Conte. Immediata la reazione del leader di Azione: "Si alleeranno un minuto dopo"

Goffredo Bettini, ex deputato e storico membro del Partito democratico, è un politico influente. E quando nell'intervista al Corriere di stamattina risuonano le parole: “Dopo il 25 settembre si vedrà”, diventa chiaro che un possibile patto post-elettorale con il Movimento di Giuseppe Conte – tra l'altro, grande amico – potrà essere realtà. Ad essere attirato dalla dichiarazione non poteva che essere Carlo Calenda, sfilatosi dalla coalizione con a capo Enrico Letta la settimana scorsa: “Il Pd si alleerà con i 5s un minuto dopo le elezioni. Il bipopulismo tornerà perfetto”, scrive su Twitter rispondendo all'intervista.

 

 

Una linea, quella della possibile alleanza postuma con i grillini, che scontenta molti. Tra questi il senatore di Base riformista Andrea Marcucci, che poche settimane fa aveva auspicato invece l'alleanza dei dem con Italia Viva. Dal lato opposto, Francesco Boccia, responsabile enti locali del Pd, parlava da tempo della speranza di ricucire lo strappo con il Movimento 5 stelle, in un'alleanza che però era già stata più volte negata dal segretario del partito. Martedì parlando sempre con il Corriere della Sera Boccia ha detto con il M5s "ci si muove su due binari paralleli", aggiungendo pure come il vero avversario sia la destra. Tutt'altro che una chiusura irreversibile.

 

Ora, Bettini evidenzia le difficoltà di ricongiungersi con l'ex presidente e i pentastellati, perché, se è vero che Sinistra italiana – pure alleata – ha votato la sfiducia al governo più di 50 volte, il M5s l'ha fatto una volta, ma quella decisiva e con il preciso scopo di uscire dalla maggioranza: “Si era convinto che il M5S, continuando a stare nel governo Draghi, sarebbe pressoché sparito. Ha fatto una scelta di sopravvivenza partitica”. Per questo, sostiene l'ex deputato, “è rimasta una ferita profonda”.

 

Ma, allo stesso tempo, dopo le elezioni si vedrà. E ancora, Bettini lancia un ponte. L'agenda Draghi è parte del programma elettorale del Pd? “L’agenda Draghi ha realizzato obiettivi importanti. Ma è l’agenda di un governo di unità nazionale. Molti di essi vanno semplicemente portati a compimento, ma in una prospettiva nuova che il Pd ha il compito di indicare”.