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Dopo Petrocelli il M5s pensa a un altro filoputiniano per la commissione Esteri

Valerio Valentini

Il Senato ha decretato lo scioglimento all'unanimità ma l'erede designato dai grillini convince poco. Si tratterebbe di Gianluca Ferrara, rimbrottato da Draghi in Aula per il suo antiamericanismo. Ecco il piano B 

Ora che la pantomima pare finita, potrebbe comunque arrivare la farsa. Perché dopo che, al termine di una procedura cervellotica, dopo settimane di zuffe e di polemiche, la Giunta per il regolamento del Senato ha decretato all’unanimità lo scioglimento della commissione Esteri, aprendo insomma la strada alla deposizione di Vito Petrocelli, indefesso filoputiniano del M5s, a sostituirlo alla presidenza potrebbe arrivare un indefesso filoputiniano del M5s. Pare infatti che l’erede designato dai grillini sia quel Gianluca Ferrara che, in tema di antiamericanismo, è riuscito a farsi rimbrottare perfino da Draghi nell’Aula di Palazzo Madama. E ci vuole stile. A Conte il dispaccio è stato fatto arrivare: “Guarda che uno così non passa nel voto a scrutinio segreto”. E lì è partita allora la ricerca di un sostituto. Individuato, pare, in Ettore Licheri.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.