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nell'emirato emilianista

Caos nel Pd pugliese. Letta nomina Boccia commissario. Ma Emiliano fa già di testa sua

Gabriele De Campis

Ieri la decisione del segretario nazionale, che investe l'ex ministro del ruolo di ricostruttore. Il presidente della Regione: "Viva Francesco, ma resta anche il vecchio segretario Lacarra". Chi comanda davvero tra i dem pugliesi?

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Il Pd Puglia riparte con la nomina di Francesco Boccia come commissario ad acta per il congresso regionale e per le amministrative, ma l’establishment territoriale - nonostante il plauso al segretario Enrico Letta e allo stesso deputato di Bisceglie - ipotizza una cogestione del partito con la permanenza del segretario regionale uscente, Marco Lacarra (lo stesso che aveva dato la disponibilità a dimettersi al leader nazionale qualche giorno fa, al fine di facilitare la transizione). Un mix tra una commedia di Luigi Pirandello e il musical “Tutti insieme appassionatamente”. Fino ai prossimi sviluppi.

Tutto succede ieri sera, nel giro di un’ora. Alle 19 il Pd nazionale dirama la nota che ufficializza il nuovo corso: “Il segretario Enrico Letta ha chiesto a Francesco Boccia, deputato ed ex ministro degli Affari Regionali, di assumere l'incarico di commissario ad acta per la celebrazione dei congressi del Pd della Puglia, con il compito di organizzare la fase di tesseramento e di rafforzare la presenza territoriale del partito, anche in vista delle prossime elezioni amministrative”. Mezz’ora dopo lo stesso Boccia si presenta così: “Ho accettato l'invito del segretario Enrico Letta ad assumere l'incarico di commissario per l'espletamento delle procedure congressuali in Puglia per il 2022. Dalla fase di uscita dalla pandemia agli effetti della crisi internazionale, le istituzioni locali guidate dal centrosinistra, così come la stessa Regione Puglia, necessitano di un Partito democratico unito, coeso e aperto ad una fase di piena rigenerazione, così come disposto dal nuovo regolamento nazionale e dalle attività di partecipazione alla vita politica in corso, anche attraverso le Agorà democratiche”.

L’ex ministro, di fatto, indica un nuovo percorso, inclusivo e aperto alle minoranze interne, nonché calibrato sulla gestione del puzzle delle prossime amministrative (con i casi esplosivi di Barletta e Galatina). Poi chiarisce che sarà affiancato da una triade: “Avendo la facoltà di nominare organismi di supporto all'attività commissariale, comunico di aver costituito un comitato di indirizzo per le attività dei circoli e delle federazioni in vista dei congressi, composto da: Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale pugliese, e Raffaele Piemontese, vice presidente della giunta regionale della Puglia”.

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E’ tornata la pax dem in Puglia? Solo in parte. Dopo un’altra mezz’ora interviene il governatore Michele Emiliano, “dominus” dei dem (pur non essendo iscritto in quanto magistrato in aspettativa): “Tutto è bene quel che finisce bene. Ho accolto con grande favore la nomina di Francesco Boccia a commissario ad acta per la più rapida convocazione delle procedure congressuali che porteranno all'elezione del nuovo segretario regionale del Pd pugliese. Si tratta di una decisione saggia, che ho condiviso con il segretario Enrico Letta”. E qui le interpretazioni divergono, e il contesto diventa letterario, quasi fosse una commedia del premio Nobel di Agrigento: "Marco Lacarra - puntualizza Emiliano - rimane segretario regionale del partito sino al congresso e questo rende merito a quest'ultimo del grande lavoro che ha svolto durante il suo mandato. La squadra, ancora una volta, sotto la guida del segretario Enrico Letta, ha saputo costruire sintesi e confronto costruttivo". E per chiarire ancora che Lacarra resta in sella, Emiliano ringrazia Decaro, la Capone e Piemontese perché ha dato la disponibilità “ad accompagnare il segretario Lacarra” nelle prossime tappe, che vedono il Pd andare in ordine sparso nelle Comunali, a prescindere dalla linea di costruzione del “campo largo progressista” indicato da Letta.

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La domanda finale è inevitabile: chi comanda nel Pd dell’emirato delle Puglie? Chiedetelo a Pirandello…

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