Ansa

Il centrodestra e la Russia

Dall'opposizione Fratelli d'Italia (più di Salvini) si schiera con il governo su Putin

Parlano La Russa, Lollobrigida, Mollicone

Marianna Rizzini

Dopo la Lega, anche il partito di Giorgia Meloni sposa la linea Draghi sulla guerra ucraina: "Condanniamo l'invasione, sazionare il Cremlino". E chiede alternative sul fronte energetico. Parlano La Russa, Lollobrigida, Mollicone

Non sono più tempi di “partenariato” tra il partito di Vladimir Putin e la Lega di Matteo Salvini (la Lega ha detto di averlo disdetto). Ma se è vero che Salvini ha ribadito domenica sera “fiducia nel governo nel fermare l’aggressione” russa dopo essere apparso (domenica pomeriggio, a “Mezz’ora in più”) contrario alla via dell’invio di materiale bellico, è anche vero che ieri da un lato ha ribadito “l’appoggio a qualsiasi richiesta di Draghi” e dall’altro ha però invitato alla “cautela” quando “si parla di bombe”. Nei toni della reazione a Putin il centrodestra non è insomma del tutto uniforme, e Fratelli d’Italia, dall’opposizione, sulla risposta da dare si pone sulla linea governativa.

 

Dice il vicepresidente del Senato e pilastro di FdI Ignazio La Russa, nel giorno in cui viene approvato il decreto per inviare missili e mitragliatrici, che non vede “ambiguità” a destra, piuttosto “due partiti diversi che usano diverse parole su temi di politica internazionale. Per quanto ci riguarda ci identifichiamo totalmente, senza se e senza ma, con la linea Nato e con la condanna dell’invasione. In questo momento la priorità è questa”. Ribadisce il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida: “L’aggressione all’Ucraina è una violazione del diritto internazionale, in quanto tale da sanzionare. Rispetto a questo non esistono considerazioni di tipo elettoralistico ma soltanto l’interesse superiore della nazione, e pur ritenendo questo governo non all’altezza su molti fronti in questo momento il ‘whatever it takes’ deve essere rivolto al ripristino dello stato di diritto. Pensiamo sia ora utile sostenere sul piano internazionale la posizione del governo per rendere il paese più forte, dicendo da un lato sì a sanzioni forti e ferme che colpiscano gli oligarchi che finanziano la guerra, consapevoli però del fatto che la maggior parte della nostra energia arriva dalle forniture da Est. Le sanzioni e l’aumento dei prezzi delle materie prime rischiano di provocare più danni ad alcune nazioni rispetto ad altre. E noi dunque chiediamo l’istituzione di un fondo tipo Brexit, per compensare i danni ai paesi che rischiano forti perdite economiche”.

 

 E se si vedono ora, dice Lollobrigida, anche paesi “tradizionalmente neutrali come la Svezia schierarsi”, e paesi “come la Germania annunciare lo stanziamento di fondi per la difesa e il riarmo dopo la fine della Seconda guerra mondiale”, è anche il momento di “prevenire, specie per quanto riguarda la questione approvvigionamenti ed energia: sappiamo che parte delle tubature per i nostri approvvigionamenti di metano passano per le zone di guerra. Potremmo trovarci privi di forniture e di riserve, stiamo pensando alle alternative possibili?”. Il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, nel confermare che il partito sostiene la posizione del governo sul conflitto in corso, rivolge l’attenzione al tema della difesa comune europea: “Non siamo pacifisti a prescindere, pensiamo che l’Europa debba dotarsi di un esercito e di un capo di stato maggiore. Dico di più: ci fosse stata una struttura di difesa comune europea, probabilmente non si sarebbe arrivati a questa escalation”. La Lega però è parsa almeno inizialmente più tiepida.

 

“A destra - dice Mollicone - c’è stata compattezza, e non era scontato, sulla condanna dell’atto di Putin. Un conto sono le possibili simpatie politiche per la Russia, ma ora che la Russia ha invaso una nazione sovrana va sostenuto lo stato di diritto, con sanzioni e con il riconoscimento dello status di rifugiati agli ucraini in fuga. E va sostenuto il governo in questa azione. Dopodiché si possono fare altre considerazioni che attengono alla sfera della geopolitica: chiedendosi come si poteva sottrarre la Russia alla sfera d’influenza cinese, per esempio, o analizzando il comportamento dei Democratici negli Stati Uniti che considerare l’Europa una scacchiera. E anche sul ruolo dell’Italia. Siamo il paese di Pratica di Mare, il paese che ha dimostrato che è possibile avere un buon rapporto con la Russia. Invece in questo momento l’Italia mi pare piuttosto inesistente”.

 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.