Il caso

"Caro Giuseppe, stop green pass". Lettera dei parlamentari M5s contro Conte

Valerio Valentini

Tra i 28 firmatari anche l'ex ministro Fraccaro: "Basta violazioni della Costituzione: ecco la road map pr uscire dalle restrizioni". All'iniziativa aderisce l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi

“Caro Giuseppe, caro Davide, cara Mariolina”. Inizia così, con la più classica delle forme di saluto, una mail che rischia di scombussolare, una volta di più, la vita interna del M5s. Ventotto firme: venticinque deputati e tre senatori. Strizzano l’occhio al mondo dei No Pass e un po’ anche a leghisti e meloniani. Tra loro, qualche nome grosso: come quello di Riccardo Fraccaro, già ministro e sottosegretario a Palazzo Chigi, un tempo fedelissimo di Conte, e quello di Virginia Raggi, ex sindaca di Roma. Tutti insieme, hanno sottoscritto una lettera e, su iniziativa del deputato piemontese Davide Serritella, l’hanno spedita ai vertice del Movimento. Al presidente Conte, appunto, e ai capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Mariolina Castellone. E’ a loro che chiedono di impegnarsi per una uscita in tempi certi e contingentati dal Green pass, è a loro che propongono una tabella di marcia scandita da scadenze puntuali per arrivare all’accantonamento della certificazione verde entro il 31 marzo, quando cioè scadrà lo stato d’emergenza che Mario Draghi non intende prorogare, e alla decadenza dell’obbligo di indossare mascherine, anche nei luoghi di forte assembramento, a partire dal 15 giugno. Insomma, “per tornare al più presto e gradualmente alla normalità”.

“L’Italia – si legge nel documento ¬– come nessun altro Paese occidentale, durante il Governo Draghi ha posto in essere forzature costituzionali per fronteggiare la pandemia, stigmatizzate anche a livello internazionale”. Una situazione che, per i 28 firmatari della lettera, non è più tollerabile. “Con la fine dello stato di emergenza, e quindi con il venir meno in modo assoluto della possibilità di continuare a derogare alla Costituzione e allo stato di diritto (o tali deroghe diverrebbero “ordinarie”: precedente di gravità inaudita per un paese democratico, che di fatto cesserebbe di essere tale) riteniamo necessario ripristinare i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione”. E giù una lunga serie di diritti violati, secondo i parlamentari grillini: diritto al lavoro e alla retribuzione, allo studio, alla mobilità, alla socialità. Ed è dunque in virtù della necessità di tutelare queste prerogative costituzionali che, sostengono gli estensori della lettera, green pass e super green pass vanno senz’altro archiviati. “Resta fermo il fatto che dalla data del 1 aprile 2022 nessuna certificazione verde può essere richiesta per svolgere attività ordinarie, ne’ sono pensabili nuove coercizioni fortemente impattanti sui diritti e le libertà delle persone. Ciò vale per una condizione sanitaria che permanga, come prevede in questo momento la scienza, senza nuove situazioni emergenziali. Qualora mai si dovessero verificare ¬ si legge ancora nel documento – sarà necessario ridurre al minimo ogni azione che impatti sui diritti e le libertà della cittadinanza tutta, agendo solo sulle fasce d’età a rischio, o su eventuali cluster circoscritti. Importante che il MoVimento si faccia portavoce del fatto che deve essere aggiornato quanto prima il piano pandemico, di cui il Paese è ancora sprovvisto”. 


E dunque, ecco la “road map” per l’uscita dalle restrizioni: entro il 28 febbraio va eliminata qualsiasi “difformità di trattamento tra vaccinati e non vaccinati nella gestione dei casi Covid nelle scuole”, e contestualmente va soppresso anche il green pass e il super green pass sul trasporto scolastico; entro il 7 marzo,via il super green pass per attività sportive all’aperto e al chiuso e per i pernottamenti in albergo; entro il 21 marzo stop al super green pass “per tutte le tipologie di lavoro” e “per il consumo di cibi e bevande all’aperto e al chiuso”; e via così, fino al 15 giugno, quando “l’utilizzo di mascherine Ffp2 nelle situazioni di assembramento diventa fortemente consigliato”, ma non obbligatorio. 


(Di seguito, l’elenco dei firmatari: Patrizia Terzoni, Mirella Emiliozzi, Antonella Papiro, Davide Serritella, Marianna Iorio, Marco Bella, Alberto Zolezzi, Gabriele Lorenzoni, Marialuisa Faro, Raffaele Bruno, Vita Martinciglio, Valentina Corneli, Enrica Segneri, Niccolò Invidia, Federica Dieni, Carmen Di Lauro, Mauro Coltorti, Sabrina Ricciardi, Silvana Nappi, Virginia Raggi, Maria Laura Mantovani, Francesca Flati, Vittorio Ferraresi, Pietro Lorefice, Tiziana Ciprini, Davide Zanichelli, Fabrizio Trentacoste, Riccardo Fraccaro) 


La nota del M5s 

Leggiamo di un articolo del Foglio che parla di una lettera “contro Conte”, da parte di un gruppo di parlamentari ed eletti del MoVimento 5 Stelle. Ovviamente smentiamo categoricamente questa notizia. La lettera (contenente la road map per il superamento del greenpass per il ritorno alla “normalità”) è stata inviata dagli eletti ai direttivi di Camera e Senato, come da loro stessi era stato richiesto. E la stessa lettera, ovviamente, è stata inviata anche al Presidente Conte, che deve essere correttamente e contestualmente informato della posizione che è diventata predominante non solo nel MoVimento, ma nel Parlamento tutto, come si evince dall’esiguo numero di voti favorevoli ottenuti dall’ultimo decreto votato ieri. Tale decreto prevedeva altri gravi coercizioni e discriminazioni fino al 15 giugno, mentre per il 31 marzo è prevista la fine dello Stato d’emergenza. 

 

La risposta del Foglio

Non capiamo cosa vorrebbe smentire, questa smentita, visto che conferma esattamente ciò che abbiamo scritto: che un gruppo di parlamentari M5s ha scritto a Conte e ai capigruppo per chiedere di adottare una road map che definisca l'abbandono in tempi certi delle misure restrittive. Dobbiamo forse pubblicare il testo originale, con gli indirizzi mail (anche di Conte) evidenziati?

Di più su questi argomenti:
  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.