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L'incontro tra Di Maio e Casini

Valerio Valentini

Il ministro degli Esteri, al contrario di Conte, punta a una soluzione condivisa. L'ex presidente della Camera vive una giornata forse decisiva per la sua candidatura, l'incrocio, che dicono casuale, con il grillino potrebbe rafforzare la sua posizione

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Casuale, dicono. Ma in certe occasioni anche la casualità diventa significativa. Succede tutto intorno a mezzogiorno, davanti la sala riservata ai membri del governo a Montecitorio. Mentre i grandi elettori procedono secondo rito della chiama, Luigi Di Maio incrocia Pier Ferdinando Casini. Eccolo, il quirinabile più quotato di giornata e un suo possibile sostenitore. L'ex presidente della Camera vive del resto una giornata forse decisiva, per la sua candidatura. Perché un fronte centrista che passa da Renzi a Guerini, Toti e Bernini, insomma con addentellati un po' un tutti i partiti, ha deciso di votare per lui. Per pesarlo. Per contarsi. Per dare consistenza a un'ipotesi finora solo accennata.

E nella mattinata decisiva, ecco che Casini incontra Di Maio, il più mobile dei leader, quello che gioca su più tavoli. E che, a differenza di Giuseppe Conte, punta a una soluzione condivisa, che garantisca stabilità al governo. Una soluzione alla Casini, appunto

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