Un frame del video con cui Roma si è presentata all'International Bureau

Roma si candida per l'Expo 2030. Gualtieri: ecco i motivi per cui scegliere la Capitale

Gianluca De Rosa

Il sindaco presenta la città all’International Bureau, ma il dossier è merito di Raggi, convertita dal "no alle Olimpiadi del cemento" al "sì all'esposizione universale". Passi avanti anche sul fronte Giubileo: il commissario è il primo cittadino 

Giubileo 2025 ed Expo 2030. Sui due grandi eventi internazionali che potrebbero offrire a Roma l’opportunità di cambiare volto è una giornata di piccoli, ma fondamentali passi in avanti. Questa mattina durante una riunione del tavolo sul Giubileo istituito a palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha proposto la nomina del sindaco Roberto Gualtieri a commissario straordinario per l’evento. I ministri che partecipano al tavolo – il ministro dell’economia Daniele Franco, quello degli Esteri Luigi Di Maio e quello delle Infrastrutture Enrico Giovannini – hanno accolto la richiesta all’unanimità. La riunione è proseguita per una quarantina di minuti alla presenza proprio di Gualtieri, dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio Paolo Orneli e di una delegazione di parlamentari di diversi schieramenti: il leghista Alberto Bagnai, la dem Marianna Madia e il grillino Francesco Silvestri. 

 

È stata l’occasione per delineare una prima bozza della governance che dovrà gestire l’evento. Sarà su tre livelli. Al sindaco-commissario Gualtieri spetteranno le scelte, mentre per l’affidamento di lavori pubblici e servizi sarà creata una società ad hoc con veste giuridica pubblica. Controllare l’operato di commissario e stazione appaltante spetterà invece a un tavolo interistituzionale con dentro governo, Campidoglio, Regione Lazio e Vaticano. La nomina del commissario e la creazione delle altre strutture dovrebbero essere inserite in un emendamento alla legge di Bilancio. 

 

La mattinata internazionale di Gualtieri è proseguita con la presentazione ufficiale della candidatura di Roma all’Expo2030. La proposta della Capitale prevede l'organizzazione dell'Esposizione dal 25 aprile 2030, anniversario della Liberazione d'Italia, al 25 ottobre 2030. Il tema sarà 'Popoli e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione'. Durante la presentazione in streaming all’assemblea generale del Bureau international des Expositions di Parigi, Gualtieri ha elencato cinque motivi per scegliere Roma per l’esposizione universale. “Roma - ha detto il sindaco - è una città unica che mostra la sua storia di migliaia di anni", qui "si puo' osservare come si sono evoluti nei secoli i rapporti tra i popoli e i loro territori"; "è la città con la cintura verde più estesa al mondo"; "è un bastione della cultura e della scienza"; "è tradizionalmente una città aperta e inclusiva"; infine il collegamento con l’altro grande evento “il Giubileo del 2025 manderà un potente messaggio di inclusione, solidarietà e speranza". 

  

Le prossime tappe della roadmap per ospitare l’evento saranno a gennaio 2022, quando ci sarà l'istituzione ufficiale del comitato di candidatura Expo 2030 e l'avvio della campagna elettorale di promozione per Roma Expo 2030. Poi, a ottobre 2023, si terranno le elezioni dei candidati da parte dei rappresentanti degli stati membri e verrà proclamato il paese ospitante Expo 2030.

 

Alla presentazione della candidatura c’era anche il ministero degli Esteri Luigi Di Maio che al dossier Expo tiene tantissimo. La candidatura infatti è un’idea delle associazioni di categoria di Roma che l’ex sindaca grillina Virginia Raggi, con la complicità del ministro 5 stelle, ha colto al volo creando in Campidoglio un ufficio di scopo che ha redatto un primo progetto. Un modo per rendere la fine della sua consiliatura l’esempio della mutazione genetica grillina di questi anni: da movimento del no “alle Olimpiadi del cemento” a partito che candida la Capitale all’esposizione universale. 

 

Roberto Gualtieri ha apprezzato il lavoro svolto dalla precedente amministrazione, tanto che all’ex prima cittadina sarà prossimamente affidata la presidenza di una commissione capitolina speciale proprio dedicata ad Expo. E il sindaco dem, che pure ha scelto un uomo dalle grandi relazioni internazionali, come l’ambasciatore Giampiero Massolo, per gestire la campagna elettorale della candidatura della Capitale, ha lasciato Giuseppe Scongnamiglio a dirigere la struttura operativa, il responsabile del dossier durante il mandato di Raggi. 

 

Adesso toccherà al sindaco lavorare per convincere i grandi elettori dell'International Bureau a preferire Roma alle avversarie Mosca e Busan. D’altronde Gualtieri sa bene che il successo della sua sindacatura passerà inevitabilemente anche dal lavoro preparatorio di questi due grandi eventi. Il sindaco  è forte del suo profilo europeo e internazionale. Da quando è arrivato in Campidoglio ha alternato tagli del nastro e sopralluoghi a incontri con ex colleghi ministri e ambasciatori a palazzo Senatorio. Un'attività diplomatica che potrà essere utilissima per il successo della candidatura.

 

Il primo cittadino – raccontano dall’ufficio stampa del Campidoglio – ha chiesto anche un restyling della rassegna stampa che riceve ogni giorno. Alle cronache locali che raccontano di monnezza, buche e cinghiali ha chiesto di affiancare praticamente l’edizione intera del Financial Times. 

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