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Strafalcioni di terra, di mare e dell'aria. Manuale di geografia sovranista

Enrico Cicchetti
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Forse la matematica no, ma la geografia può essere un'opinione. Lo sa bene il capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Romeo che, ospite di Porta a Porta per fare l'analisi del voto alle amministrative, sostiene: “Certo, a Bologna, Milano e a Napoli abbiamo perso e faremo le nostre analisi. Ma in tanti altri comuni, anche molto più grandi: Grosseto, Pordenone, Novara, abbiamo fatto risultati importanti".

 

Ecco un manuale di geografia sovranista. Dalla vecchia gaffe di Lucia Borgonzoni che non conosceva i confini della sua Emilia-Romagna a Di Battista che sosteneva la NIgeria fosse "per il 60 per cento in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte Ebola" (castroneria per la quale finì sul New York Times, in un articolo sulle migliori bufale sentite in giro per il mondo). Dal presidente abruzzese Marco Marsilio convinto che la sua regione fosse bagnata da tre mari, a Giorgia Meloni che mette la capitale irlandese, Dublino, in Inghilterra, fino a Di Maio che, magari per la fretta, definì la Russia un paese mediterraneo.

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