ANSA/FABIO FRUSTACI  

“C'è un giudice a Palermo”, ci dice il n° 2 del Pd

Guardia alta

Giuseppe Provenzano

“Sulla trattativa ha vinto lo stato di diritto”, scrive l'ex ministro per il Mezzogiorno Provenzano, vicesegretario dem

Al direttore - Caro Cerasa, ho letto con interesse i vostri articoli dedicati al tema della trattativa stato-mafia. Personalmente, non è nel mio stile commentare le sentenze prima di leggere le motivazioni. E tuttavia non ho problemi a dire che condivido le considerazioni che il professor Giovanni Fiandaca ha fatto ieri sul suo giornale. C’è un giudice a Palermo che sembra affermare una cosa molto semplice e allo stesso tempo uno dei cardini dello stato di diritto: nei tribunali si processano i reati, non la storia. Però, caro direttore, consiglio ancora attenzione. La storia dei rapporti tra mafia e politica non è finita, in Sicilia e altrove, e deve restare all’ordine del giorno. Perché “la mafia non ha vinto”, come scrivevano Fiandaca e Lupo, in quel loro libretto formidabile. Ma non ha nemmeno perso. E dunque, tanto più dopo questa sentenza, dobbiamo tornare ai fondamentali. La battaglia contro le mafie deve essere in primo luogo culturale, sociale e politica, e non si combatte solo con le armi del processo penale, che può fare una parte e non deve farne altre.

Giuseppe Provenzano è stato ministro per il Mezzogiorno nel secondo governo Conte, oggi è vicesegretario del Partito democratico

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