editoriali

Emiliano e i negazionisti della Xylella

La Puglia sceglie un’esperta chi si opponeva al contenimento dell’epidemia

Qualche mese fa Michele Emiliano diceva: “Siamo riusciti a fermare il batterio e da quattro anni la Xylella è ferma in Puglia. Caso vuole che io sia presidente da quattro anni”. Era una menzogna colossale dato che in questi anni, e proprio per la gestione irresponsabile del presidente della regione Puglia, il batterio si è propagato con una velocità di decine e decine di chilometri l’anno disseccando tutti gli uliveti che ha incrociato. Pochi giorni fa, a chi descriveva con amarezza le foreste pietrificate di ulivi e il paesaggio spettrale del Salento, Emiliano elargiva inviti “per raccontarle della nostra lotta contro la Xylella bloccata da sei anni in provincia di Brindisi”. Anche quella era una balla enorme, visto che ci sono infezioni accertate ovunque in provincia di Bari e ormai, ancora più a nord, nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Ma non basta.

 

La ciliegina sulla torta della disastrosa gestione dell’epidemia che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese (93 frantoi chiusi in tre anni a Lecce) è la nomina nel suo “Collegio degli esperti” di Alessandra Miccoli, un’insegnante di lettere che per anni si è battuta contro le misure di contenimento della Xylella: gli alberi infetti non dovevano essere eradicati, e così sono stati lasciati a infettare gli altri.

 

Il “Collegio degli esperti” di Emiliano, composto da 47 persone, vanta personalità dello spettacolo come Al Bano, Lino Banfi, Renzo Arbore e l’attivista neoborbonico Pino Aprile (anch’egli scettico rispetto alla pericolosità della Xylella, nonostante le evidenze scientifiche).

 

La scelta è talmente assurda da aver fatto scattare le proteste nella stessa maggioranza: “C‘è un territorio devastato sul piano economico e paesaggistico per colpa delle tesi negazioniste e complottiste e di chi ha dato loro credito, causando un irreparabile ritardo negli interventi – dice il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati –. E la regione Puglia che fa? Incarica una delle voci più forti di quelle proteste”. Ma non c’è nessuna grande novità, sono anni che Emiliano gestisce in questo modo l’epidemia. 

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