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Verona apripista

Il sindaco Sboarina passa ("torna") a FdI, ma ringrazia Salvini

Marianna Rizzini

"Sono un uomo di destra". Meloni guarda soddisfatta. Il primo cittadino continua a tessere rapporti con il leader leghista in prospettiva di un futuro match con Flavio Tosi

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Si sposta dalla Lega a Fratelli d’Italia, viene da An ma dice grazie a Salvini, e forse sfiderà l’ex sindaco ed ex leghista Flavio Tosi a un futuro ballottaggio destra-destra alle comunali del 2022: Federico Sboarina, sindaco di Verona, è il protagonista di quello che ieri è stato definito, a seconda del punto di vista, un “ritorno a casa” ma anche un “balzo” nel futuro del centrodestra, tanto più nel giorno in cui da Bruxelles è trapelata la notizia di un Silvio Berlusconi intenzionato a proporre agli alleati di dare vita a un partito unico. Il tutto a Verona, città dove Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno sfilato al Vinitaly da separati in casa, ai tempi del governo gialloverde, e città dove sempre Salvini si è fatto vedere in piazza durante il Congresso mondiale delle famiglie al grido di “sostengo l’Italia che fa figli”.

Non solo: se Sboarina con i leghisti locali aveva qualche attrito, con Salvini ha invece ottimi rapporti. Non a caso ieri, al momento di volare verso FdI, lo ha ringraziato. E la stima è reciproca, ché Salvini ha sottolineato più volte quanto Sboarina “abbia lavorato bene”, seguito da Meloni (“Sboarina pezzo da novanta”). E siccome a Verona, tra un anno, si vota appunto per il rinnovo del Consiglio comunale, il sindaco uscente già prefigura lo scenario: Verona oggetto di interminabili lavori ai vari tavoli nazionali (vedi quest’anno Roma, Milano, Torino, Napoli), e Verona possibile apripista di sfide interne, come quella Sboarina-Tosi che potrebbe verificarsi (ieri il governatore Luca Zaia appariva “molto perplesso”, così diceva un insider, di fronte al ritorno a casa di Sboarina). Dice l’assessore regionale all’Istruzione di FdI Elena Donazzan: “Quanto di più naturale ci possa essere, la decisione di Sboarina” (che ha detto: “Sono un uomo di destra”). E così Sboarina, ricordando con Giorgia Meloni il defunto senatore Stefano Bertacco, sa di essere potenzialmente coperto su due fronti (Salvini in persona, per via della stima suddetta, più FdI), e così benedice la propria scelta: “E’ anche personale, non solo politica”.

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