verso le amministrative

“Conte chi?” A Napoli è il Di Maio pride

Carmelo Caruso

Oggi il M5s presenta la candidatura di Gaetano Manfredi a sindaco della città, presenti l'ex premier e il ministro degli Esteri. Ma tra le strade napoletane la rivoluzione gentile del contismo fa meno breccia del "guaglione creatura" 

Da Napoli - Non attendono lui ma vogliono vedere l’altro. Cosa significa essere leader? Giuseppe Conte sarà pure l’uomo della “rivoluzione gentile” ma a Napoli, dove si presenta la candidatura di quel galantuomo che è Gaetano Manfredi, il servizio d’ordine libera la strada per Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri che qui è “o’ meglio”, “o' guaglione creatura”. È la prima volta che Conte lascia Roma, i suoi uffici, i suoi statuti, i dati che ha strappato a Casaleggio ma, a via Santa Maria di Costantinopoli presso l’hotel Bellini, dove la città è più pericolante che altrove, Agata, una passante già ubriaca di “famosi”, lo riduce a “professorino” e dunque “vabbè che sarà mai”. Se ci fosse una classifica di popolarità, secondo arriverebbe Roberto Fico che ormai ha una scorta che neppure il premier libico si trascina. Gli organizzatori dell’evento hanno promesso, pensate voi, perfino una “pizzata” da Michele , una passeggiata lungomare insieme alla due referenti , le chiamano così, Gilda Sportiello e Valeria Ciarambino, che sarebbe le “onorevolesse campagna elettorale”. È sicuro Conte di aver scelto la città giusta ? Non è neppure cominciata la giornata e si presenta perfino il solito corteo “vogliamo lavorare” anche se lo urlano con poca convinzione. Napoli è da sempre lo schiaffo agli elevati, ai nominati, qui il consenso è un impasto di carne e mascalzonaggine, non il ho un buon cv “ho lavorato con Guido Alpa”. È la città che ormai si è convinta di avere in Di Maio e Fico due “Maradona che parlano di Sud”. Si sa che la fissazione è peggio della malattia. Conte lo spieghi ai napoletani che forse due così non li ricandida ma che ci saranno da fare “valutazioni”. Rischierebbe la pernacchia di Totò: “Leader lei? Ma mi faccia il piacere”

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio