Il caso

Tassa di successione, dopo la sberla in conferenza stampa Draghi ricuce con Letta

Redazione

Colloquio "lungo e cordiale" tra il premier e il segretario del Pd. Un modo per ricucire e mandare un messaggio all'esterno sulla stabilità della maggioranza 

Alla fine è arrivata la telefonata. "Lunga e cordiale", come riferiscono da Palazzo Chigi. Dopo la stoccata di ieri in conferenza stampa il premier Mario Draghi ha sentito il segretario del Pd Enrico Letta. Un modo per ricucire certo, ma anche e soprattutto, un messaggio da far passare all'esterno: nessuna ripercussione sulla maggioranza concentriamoci sulle cose serie.

 Ieri Enrico Letta ha lanciato la proposta di finanziare una "dote per i diciottenni" con una tassa di successione.  "Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent'anni - è la tesi del segretario del Pd -. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie". 

La proposta del segretario del Pd però ha trovato il muro di Draghi. Che appunto in conferenza stampa è stato netto: "Non ne abbiamo mai parlato, non l'abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli".  Una bocciatura senza appello e anche abbastanza violenta per il leader del Nazareno.

Questa mattina il chiarimento telefonico. Caso chiuso? 

 

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