Che fare? Questo è il problema

Amministrative rompicapo per la destra

Il vertice che prepara al vertice in vista di un altro vertice. Restano i nodi Copasir e Rai

Marianna Rizzini

I responsabili Enti locali di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia trovano l'accordo sui piccoli comuni, ma sui grandi non v'è certezza. Intanto La Russa apre ad Albertini e Bertolaso, autori però del "gran rifiuto"

Un vertice di centrodestra (ieri, con i rappresentanti degli Enti Locali e senza leader) che prepara a un altro vertice di centrodestra (settimana prossima, con i leader). Un vertice in cui il clima, raccontano unanimi i partecipanti, usando tutta la gamma dei sinonimi ottimisti, era “sereno”,  “tranquillo”, “costruttivo”, e in cui però la sostanza della sostanza (che fare nelle quattro grandi città che andranno al voto in ottobre?) restava impalpabile, da un lato fatta della materia di cui sono fatti i sogni, dall’altra potenzialmente minacciosa. Cominciando dalla fine, infatti, piove sul tavolo di centrodestra appena concluso, a metà pomeriggio, la nota del vicepresidente del Senato e cofondatore di Fdi Ignazio La Russa: “Da parte di Fratelli d’Italia si è espressa la disponibilità a convergente sulle candidature di Gabriele Albertini e Guido Bertolaso”.

 

Cioè i due candidati che hanno più volte espresso il proprio “no”, anche sulla scorta della divergenza di opinioni Matteo Salvini-Giorgia Meloni. E se la dichiarazione può sembrare tardiva, se non proprio per così dire a babbo morto, c’è chi, come il commissario romano e responsabile Enti locali di Forza Italia Maurizio Gasparri, presente al vertice, non esclude sorprese e intanto incassa, dice, “la giornata di confronto” in cui “si è dato mandato ai coordinatori regionali”, entro martedì, di fare una ricognizione sui territori. Tuttavia le divergenze Salvini-Meloni fin qui viste rischiano di inquinare, sul medio termine, le migliori intenzioni dei partiti sovranisti “gemelli diversi”, vista la collocazione governativa della Lega e anti-governativa di Fratelli d’Italia, e visto il braccio di ferro su vari temi, dalla mozione di sfiducia al ministro della Salute Roberto Speranza fino alla composizione degli organismi parlamentari misti e alle nomine Rai, con climax di tensione sul Copasir. E tra i Palazzi si riferiscono anche i pensieri che veleggiano attorno a Raffaele Volpi, presidente leghista dello stesso Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Pensieri che, in sintesi, prevedono una sorta di patto: la Lega vuole che si lasci Volpi? Allora a Fratelli d’Italia vada la presidenza della Rai. Lo sfondo dunque non facilita la concordia a livello locale.

 

Tuttavia, in attesa del vertice dei leader e anche di un altro vertice preliminare dei responsabili Enti Locali, sempre settimana prossima, i partecipanti alla riunione di ieri, tra cui Maurizio Gasparri e Licia Ronzulli per Forza Italia, Ignazio La Russa, Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli per Fratelli d’Italia e Andrea Crippa e Stefano Locatelli per la Lega, oltre ai rappresentanti di Cambiamo, Udc e Noi con l’Italia, hanno diramato una molto concorde nota congiunta: “In un clima di grande collaborazione si è avviato il confronto su tutti i Comuni che andranno al voto nella prossima tornata. È’ emersa la comune volontà di presentare agli elettori una coalizione compatta e unita, pronta a battere sinistra e Cinquestelle ovunque”. “Anche questa volta il centrodestra farà la sintesi per trovare i candidati più preparati che possano vincere le amministrative”, ha detto Licia Ronzulli. “In tutti i centotrenta Comuni sopra i quindicimila abitanti il centrodestra sarà unito”, ha spiegato Gasparri. “Prendiamo atto che però a Roma la sinistra ha tre candidati: Calenda, Gualtieri e Raggi. Noi avremo un solo candidato che sarà il sindaco di Roma”. Fatto sta che si attendono le mosse di Giorgia Meloni sugli altri fronti aperti. Come ha detto l’ex presidente del Senato, filosofo e padre nobile di Forza Italia Marcello Pera a questo giornale: “Giorgia Meloni ha un punto giuridico a suo favore, anche se con precedenti diversi. Tuttavia le commissioni che spettano alla Meloni sono tre: Vigilanza, Autorizzazioni a procedere e Copasir. Credo che dovrebbe rivendicare tutte e tre, ma non può sceglierne una sola. Per cui occorre un accordo politico”. Chissà. Al momento si può solo dire: auguri.
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.