PUBBLICITÁ

Dimmi quando riaprirai. Teatrino domenicale al ministero della Salute

Enrico Cicchetti
PUBBLICITÁ

Che sia la versione pandemica dell'abusata tecnica “poliziotto buono, poliziotto cattivo” non è dato sapersi. Da una parte c'è il sottosegretario Pierpaolo Sileri, rotondetto e pacioso, dall'altra il ministro Roberto Speranza, secco e guardingo. L'uno, ormai ospite fisso del programma di Mara Venier, Domenica In, dice in tono ottimista: “Saranno possibili a maggio progressive riaperture, non dobbiamo correre troppo ma sicuramente riapriremo. Torneranno le regioni gialle e se possibile anche quelle bianche. I ristoranti potranno riaprire sia a pranzo che a cena, ovviamente tenendo sempre sotto controllo i numeri”. Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno: anche “cinema e teatri potranno riaprire”, aggiunge il sottosegretario, “così come speriamo che tutte le scuole possano tornare in presenza”.

PUBBLICITÁ

  

Dall'altra parte, anche lui ospite Rai, c'è il cautissimo Speranza che non si rilassa neppure nella comfort zone di Che Tempo Che Fa. Dice un paio di volte a Fabio Fazio che persino nella riapertura delle scuole “c'è un elemento di rischio con l'aumento dei movimenti”. Si avvita nel ritornello che va fatto tutto con molta attenzione e molta cautela, parole ripetute come una formula magica: “Possiamo provare con molta accortezza e con molta cautela a capire come gestiamo una fase in cui le misure producono gli effetti e la vaccinazione sale. All'incrocio fra questi due elementi, con grande attenzione e grande accortezza, possiamo programmare settimane in cui mi auguro ci possano essere meno limitazioni. Ma dobbiamo farlo con grande cautela perché bruciare le tappe può produrre degli effetti. E la vicenda della Sardegna dimostra esattamente questo”. Insomma l'idea è quella di riaprire, ma solo quando sarà tornata la quiete, quando sarà il momento. Ma quando sarà il momento?

 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ