Caro alleato ti scrivo. Che cosa dice davvero la lettera di Meloni a Salvini

Carmelo Caruso

La leader di FdI insemina il dubbio sapendo quanto il leghista soffra nel vederla crescere nei sondaggi. Prima gli fa capire che nessuno mette in discussione il suo ruolo di capo della coalizione ma poi smonta tutte le sue scuse per tenere stretta la presidenza del Copasir. Oggi il segretario del Carroccio incontra Draghi

E dunque che fai? Rimani al governo o torni opposizione? Gli scrive che deve lasciare la poltrona del Copasir ma se vuole anche no, e però, a quel punto, deve uscire dal governo. E gli dice ancora che stanno facendo di tutto per metterli uno contro l’altro, ma gli ricorda pure che non ha chiesto le altre presidenze di commissione che pure a Fdi spetterebbero. Come si può dire tutto e molto altro in una lettera. 

 
Giorgia Meloni stamattina ne ha spedita una, sul Corriere della Sera, che a suo modo vale più di una candidatura a leader di colazione. Il pretesto è sempre la presidenza del Copasir. Significa servizi, sicurezza. Da sempre è la più desiderata. E prassi vuole, anzi legge, anche se qui l’affare si complica (sia i presidenti Fico che Casellati hanno alzato le braccia dicendo che devono essere i partiti a mettersi d’accordo) che vada al partito d’opposizione. Oggi ce n’è solo uno ed quello della Meloni che legittimamente la esige. Ebbene , Raffaele Volpi, che la guida per conto della Lega non se ne va. E fa capire che l’affare è tutto politico.

 

Si racconta che abbia cercato la sponda di Luigi Di Maio, e anche quella del Pd variante Nord. È Salvini che gli ordina di resistere. Ma Salvini perché resiste? Non è che si vede fra un paio di mesi fuori? È qui che la leader di Fdi gioca con tutta la sua astuzia. Insemina il dubbio sapendo quanto Salvini soffra nel vederla crescere nei sondaggi. Prima gli fa capire che nessuno mette in discussione il suo ruolo di capo della coalizione (“il tuo ruolo è centrale”) ma poi smonta tutte le sue scuse per tenere la presidenza stretta. Volpi si paragona a D’Alema ? (È il precedente a cui si appella la Lega). Eh no , caro Matteo , spiega Giorgia , “quello era un esecutivo tecnico”. Dici che lo facciamo perché vogliamo poltrone ? Eh no, “Fdi tutela una norma per chi è all’opposizione oggi ma anche per chi lo sarà domani”.

 

Oggi Salvini incontra Draghi e lo incontra per ripetere che vuole aprire e per farsi convincere che lui non è un Calimero. Non vuole riaprire per gli italiani ma perché teme che la destra , e gli elettori, lo chiudano al ruolo di vice Meloni. Lei scrive lettere piena di insidie e studia per andare al governo. Lui è al governo ma sogna l’opposizione.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio